Termini Imerese, Fabio Pilato alle Notti Clandestine: «La magistratura sta attraversando un periodo di minimo storico. Però, come tutti i corsi e ricorsi storici, bisogna toccare il fondo per risalire»

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Si è concluso il terzo appuntamento della tredicesima edizione delle Notti Clandestine®️ a Termini Imerese, manifestazione che si concluderà lunedì 31 luglio 2023. Ad aprire la kermesse la mostra dei “Pannelli commemorativi in ricordo dei giornalisti uccisi dalla mafia” messi a disposizione dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
«In Italia tra giornalisti uccisi per mano mafiosa e terroristica sono undici – commenta Salvatore Messina dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia – Di questi, otto sono siciliani. La categoria ha dato un grande tributo. La memoria va coltivata affinché questi sacrifici non vengano dimenticati. Bisogna anche tramandare alle nuove generazioni i valori che questi colleghi, con la loro morte, ci hanno tramandato. E un’altra componente di tale importanza è quella della cultura. La criminalità organizzata – aggiunge – va combattuta soprattutto con la cultura e la memoria per una società migliore. Siamo sempre in prima linea, come Ordine, per sensibilizzare le nuove generazioni in tal senso. La professione sta subendo una profonda metamorfosi. L’avvento dei social ha rivoluzionato le dinamiche della comunicazione. Il cartaceo soffre e questo è un dato di fatto. Ci sono tante situazioni che vanno dall’abusivismo vero e proprio ai margini dell’abusivismo dell’esercizio della professione. Come Ordine siamo molto attenti e monitoriamo quello che ci viene segnalato dai colleghi. C’è la grande piaga del precariato e questo è a 360 gradi. Ci stiamo battendo per l’equo compenso. È un periodo abbastanza difficile per la categoria – conclude – Nonostante tutto siamo sempre in trincea pronti anche a rischiare la vita in alcuni casi. Il nostro obiettivo è quello di informare ed essere sempre una libera informaazione».
Successivamente è stato presentato del libro Il magistrato ipocrita (Panda edizioni) di Fabio Pilato. A dialogare con l’autore Elvira Terranova e Giulio Francese.
«La mia professione induce alla massima riservatezza – ha sottolinea Fabio Pilato – Ho sempre tentato di mantenere i giusti rapporti di distanza. Quindi nessun rapporto con i giornalisti. Sono convinto che il magistrato debba parlare soltanto con i provvedimenti. Ho una visione abbastanza conservatrice del magistrato. Ciò detto, è innegabile che tra la professione del magistrato e il giornalista ci sia un’area comune. Non fosse altro che entrambi, sia pure da prospettive diverse, svolgono una professione che implica la ricerca della verità: la ricerca di un fatto o delle fonti. Per questo è un romanzo che si colloca al confine tra le due professioni. Quindi riproduce i rapporti che sussistono tra l’una e l’altra pur mantenendo questo steccato invalicabile. La magistratura italiana – aggiunge – come è evidente a tutti, sta attraversando un momento di crisi e fibrillazioni perché, negli ultimi decenni, troppo reiterati sono stati gli scossoni che ha subito di una certa entità. Sta attraversando un momento di minimo storico. Però, come tutti i corsi e ricorsi storici, bisogna toccare il fondo per risalire. Confido che le pagine spiacevoli e nere scritte negli ultimi anni siano il motivo e il pretesto per risalire e recuperare quella che era il vecchio volto della magistratura, fatto da persone che hanno la consapevolezza della funzione costituzionale delle professione».
«I tempi sono cambiati e le regole che abbiamo come Ordine nazionale sono ormai superate – commenta Giulio Francese, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti – Recentemente abbiamo approvato all’unanimità una riforma che guarda all’innalzamento della professionalità del giornalismo che in futuro dovrebbe passare attraverso l’università. È una proposta che va al Parlamento, poi tocca a questo legiferare. Speriamo che possano essere accolte le indicazioni fornite dall’Ordine dopo un ampio confronto e con un voto all’unanimità. Oggi con i social e con l’informazione veloce occorre una specializzazione in giornalismo, una professionalità più ampia. Abbiamo pensato a questo, a fare passare il giornalismo dalle università, quindi, è necessario avere una laurea per dare maggiori garanzie al lettore di professionalità».
In seguito, è stato presentato il cortometraggio inedito “Le idee che corrono” dei giovani termitani Giuseppe Graziano e Matteo Marcotti.
«Incontrare Fabio Giallombardo e Giovanni Paparcuri è stato importante e un onore conoscerli. È stata un’esperienza che ci ha arricchito molto», dichiarano i due giovani.
La serata si è conclusa con la proiezione del film Biagio, regia di Pasquale Scimeca. Sono intervenuti: Linda Di Dio, Carmen Cera, Pasquale Scimeca e Don Pino Vitrano.
«La Missione di Speranza e Carità parte dall’esperienza di fratello Biagio, esperienza di una speranza che si dona a questa società che purtroppo non ha diminuito, anzi, ha moltiplicato la cosiddetta emarginazione di tanti fratelli e di tante sorelle che vivono ormai emarginati – spiega don Pino Vitrano – Per ripartire con una speranza ancora più grande è chiaro che non possiamo non vedere il valore della famiglia, soprattutto quelle famiglie che vogliono mantenere quel tessuto sociale nel rapporto di una famiglia unita, che porta avanti l’esperienza di educare i figli. Quindi tutta la Missione sosterrà le famiglie per incominciare a far vivere quello che è il senso, perché quando manca la famiglia inizia a mancare tutto. Costruire famiglie sane che abbiamo dei valori fondati, non solo su un amore sincero, ma anche sul rapporto di rispetto delle persone. Questo penso sia il valore fondamentale. Poi a 360 gradi, la Missione tocca tutte le problematiche di emarginazione che ancora oggi non diminuiscono: l’emarginazione, i giovani sbandati e molto altro», conclude don Vitrano.
«Fratello Biagio è un martire – aggiunge il regista Pasquale Scimeca – È morto fisicamente perché la sua esistenza l’ha spesa per i poveri. C’è una specie di martirio nella sua morte, che è solo fisica. L’energia che ci ha lasciato è viva ed è entrata nella nostra società. Per me la Missione è un luogo dell’anima. Si sente la povertà, la disperazione, ma si sente anche la speranza. Non c’è rassegnazione. Sono luoghi che in qualche modo fanno parte ed entrano per sempre nella tua vita».
Durante la serata è stato consegnato il Premio Speciale Gatto Barlacio a Peppe Piscitello, artista termitano che ha realizzato il busto di Biagio Conte e donato a Papa Francesco.
«Papa Francesco è una persona che ti lascia senza parole – ricorda con emozione Piscitello – È stato un incontro che non dimenticherò mai nella mia vita. In quei pochi secondi gli ho spiegato quello che gli stavo per donare e lui ha subito riconosciuto il viso di fratello Biagio. Sono stato uno dei pochi fortunati con cui si è fermato maggiormente, per mia fortuna. Mi è sembrato doveroso donare questa sera un altro busto alla Missione Speranza e Carità».
Domani sera, alle ore 18.30 presentazione de libro Non capivo. Parole reali che la storia nasconde (Luglio editore) di Romano Bosich. Letture a cura di Nina Di Gregorio, dialogherà con l’autore Michele La Tona. Alle ore 19 presentazione del libro Un uomo senza paura. D’Artagnan il primo giornalista ucciso dalla mafia (La Corte editore) di Francesca La Mantia. Dialogheranno con l’autrice Vincenzo Bonadonna e Giusi Conti. Alle ore 21.30 spettacolo musicale del gruppo “The Fab Four night“, composto da: Rocco Tarantino & Germana Di Cara (voci soliste e cori), Davide Femminino (basso elettrico), Sergio Calì (percussioni), e dal Quartetto d’archi dell’Orchestra Mediterranea Luigi Sferrazza (violino I), Laura Gallo (violino II), Maria Adelaide Filippone (viola), Paola Tiziana Cilluffo (violoncello) e Alberto Maniaci (pianoforte e direzione). Premio Speciale Gatto Barlacio all’associazione Addio Pizzo (sarà presente e ritirerà il premio Pico Di Trapani).
Domenica 30 luglio. Alle ore 19 presentazione del libro Bonjour Casimiro. Il barone e la villa fatata (Rubbettino editore) di Alberto Samonà, dialogherà con l’autore Agostino Porretto (Direttore e Responsabile rivista “Sicilia l’isola del Tesoro”).Alle ore 21.30 spettacolo musicale “30 anni suonati” di Joe Barbieri quartet, composto da: Bruno Marcozzi (batteria e percussioni), Pietro Lussu (piano) e Luca Bulgarelli (contrabasso).
Lunedì 31 luglio. Alle ore 18.30 presentazione del libro È la coppia che fa il totale (edizioni Harper Collins) di Ornella Sgroi. Alle ore 19 presentazione del libro Fango (edizioni Castelvecchi) di Aurelio Grimaldi. Dialogherà con l’autore Franco Piro. Alle ore 21.30 spettacolo Teatro-Canzone con il duo Bottega Retrò, Cocò Gulotta e Al di Rosa.
La manifestazione, patrocinata dal Comune di Termini Imerese, dall’associazione Addio Pizzo e dal comitato degli imprenditori della Zit (Zona industriale di Termini Imerese), è sponsorizzata da Tecnimpianti, Enel, LVS Group e Mondialpol Security.
Intervista video don Pino Vitrano: https://we.tl/t-1oDDsANTQ7
Intervista video Elvira Terranova:  https://we.tl/t-IdqQbIZ4SC
Intervista video Fabio Pilato: https://we.tl/t-hLkFPZWVoZ
Intervista video Giuseppe Graziano e Matteo Marcotti: https://we.tl/t-OCKNV7Kjj8
Intervista video Giuseppe Piscitello: https://we.tl/t-XcXdHFLQen
Intervista video Pasquale Scimeca: https://we.tl/t-guOPWkCTnu
Intervista video Salvatore Messina: https://we.tl/t-Y0jFVHDzx4
Intervista video Giulio Francese: https://we.tl/t-83M40orrcs

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