Cittadinanza onoraria a Napoli per Spalletti. E Assange?

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Il sindaco della città di Napoli Gaetano Manfredi ha annunciato, in occasione della vittoria dello scudetto del Napoli, di voler procedere all’assegnazione della cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti.
Manfredi ha dichiarato: “Parliamo di un grande allenatore che ha dato tanto a questa città e per questo c’è stata una proposta unanime del Consiglio comunale, che io ho inteso cogliere dal primo momento. Abbiamo avviato l’iter per conferire la cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti e lo faremo con grande gioia; c’è stata una proposta unanime del Consiglio comunale che io ho inteso cogliere dal primo momento”.
La notizia non può che rallegrarci.
Lo stesso sindaco Gaetano Manfredi ha però finora evitato di dare seguito a una simile richiesta del consiglio comunale di concedere la cittadinanza onoraria al giornalista Julian Assange. Dopo una mozione formale al riguardo, votata all’unanimità con tre astenuti il 31 gennaio scorso, abbiamo assistito soltanto a omissioni e silenzi, conditi da indifferenza e noncuranza, che l’hanno portato a disertare incontri con giornalisti, attivisti e finanche con Stella Moris, la moglie di Julian Assange. Quest’ultima in un incontro pubblico nella sede dell’Istituto degli Studi Filosofici a Napoli (in occasione dell’attribuzione alla stessa Moris del premio Pimentel Fonseca, che ha aperto “Imbavagliati”, ideato e diretto da Désirée Klain). Un premio assegnatole per “il suo coraggio nel difendere, attraverso il caso di Julian Assange, il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo, testimoniando che vive in Lei la stessa ispirazione di Eleonora”.  In quell’occasione partecipò soltanto un’imbarazzata vice-sindaco, Laura Lieto, che non poté né seppe dare alcuna rassicurazione agli astanti in merito alla cittadinanza onoraria per Assange.
Il sindaco Manfredi non è obbligato a dare seguito alla richiesta del Consiglio Comunale. Ma lo è, assolutamente e indubbiamente, a rispondere a questa richiesta. Aderendo positivamente, come ci auguriamo. O spiegando le ragioni per un eventuale diniego, anche per fugare una volta per tutte i mormorii, sempre più intensi e frequenti, che lo vorrebbero succube delle pressioni e le interferenze di diplomatici e servizi di sicurezza, a cominciare da quelli USA, che vorrebbero scongiurare una decisione imbarazzante per i vari governi occidentali, in primis quello nordamericano, che si fregiano di rappresentare e difendere i principi di libertà e democrazia.

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