Russia, si moltiplicano gli appelli in favore di Evan Gershkovich

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Si moltiplicano gli appelli in favore di Evan Gershkovich, il giornalista statunitense arrestato a Ekaterimburg e incarcerato con l’accusa di essere un agente segreto catturato in flagranza di reato, accusa che potrebbe costargli anche 20 anni di carcere.
Gershkovich, ex corrispondente di Agence France Presse, lavorava per il Wall Stret Journal.
Per il suo rilascio  hanno lanciato un appello le numerose organizzazioni internazionali cge aderiscono alla poattaforma del Consiglio d’Europa per la sicurezza dei giornalisti,  tra le quali la Federazione europea dei giornalisti (Efj). L’appello chiede il rilascio immediato di Gershkovich e il ritiro delle accuse che gli vengono mosse.

Il reporter è stato corrispondente per molti anni dalla Russia  e ha ricevuto ripetutamente l’accreditamento ufficiale dal ministero degli Esteri russo. È stato arrestato dal servizio di sicurezza federale russo (FSB) e accusato di spionaggio. Evan Gershkovich si è dichiarato innocente e i suoi avvocati hanno presentato ricorso contro la sua detenzione. Il Wall Street Journal ha condannato il suo arresto come un oltraggio e un affronto alla libertà di stampa.
L’arresto e la detenzione di Evan Gershkovich, hanno scritto le organizzazioni partner del Consiglio d’Europa nel loro appello, “ricordano le pratiche di presa di ostaggi dell’era sovietica e sono assolutamente contrari agli obblighi e agli impegni della Federazione Russa ai sensi del diritto internazionale e in quanto la Russia è Stato partecipante dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)” .
Si tratta della prima detenzione di un giornalista statunitense in Russia con l’accusa di spionaggio dalla fine della Guerra Fredda.
” I giornalisti – continua l’appello, rilanciato dal sito Efj – devono poter svolgere il proprio lavoro senza timore di rappresaglie o persecuzioni. Il giornalismo è un diritto fondamentale e chiediamo al governo russo di rispettarlo. Come organizzazioni internazionali di giornalisti e ONG che difendono la libertà dei media e i diritti civili e politici fondamentali, condanniamo le azioni arbitrarie e ingiustificate intraprese contro Evan Gershkovich ed esprimiamo la nostra piena solidarietà a lui e alla sua famiglia”.
Il caso di Gershkovich non è l’unico caso di giornalisti detenuti in Europa con accuse di spionaggio.  La Efj ricorda anche Julian Assange, detenuto nel Regno Unito, Pablo Gonzàles, il reporter spagnolo detenuto  in Polonia, un Paese dell’Unione Europea, Katsiaryna Andreeva in Bielorussa, Vladislav Yesypenko nella Crimea occupata, Ivan Safronov in Russia.


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