Giornalista d’inchiesta bielorusso condannato a 13 anni di carcere

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Il giornalista bielorusso Dzianis Ivashyn è stato condannato a 13 anni e 1 mese di carcere di massima sicurezza per le accuse pretestuose politicamente motivate. Come se non bastasse, dovrà pagare una multa di 4800 BYN (1900 €, ndr) e risarcire i danni morali pari a circa 800 € a ognuna di 9 persone riconosciute come la parte lesa dal tribunale. Non si sa chi sono queste persone, in quanto le udienze in tribunale si sono svolte a porte chiuse. Lo fa sapere ong per i diritti umani Viasna.

Dzianis Ivashyn faceva giornalismo d’inchiesta con particolare attenzione al separatismo russo in Bielorussia, gli ex militari del corpo speciale ucraino Berkut e altri temi scomodi per il regime dittatoriale bielorusso. È stato arrestato a marzo 2021, dopo la pubblicazione della sua inchiesta proprio sugli ex militari di Berkut. Infatti, Ivashyn è riuscito a dimostrare che dopo lo scioglimento del corpo speciale dalle autorità ucraine, gli ex ufficiali  sono stati regolarmente assunti nel corpo antisommossa bielorusso impiegato nella brutale repressione delle proteste pacifiche del 2020.

In carcere Ivashyn ha subìto numerosi maltrattamenti e pressioni psicologiche.

La condanna a Dzianis Ivashyn è la più recente notizia di repressioni contro i giornalisti bielorussi, ma non è l’unica.

Il giornalista Yauhen Merkis è stato arrestato ieri 13 settembre a Homel. La sua casa è stata perquisita, come anche la casa di una sua amica e suo padre, al quale le autorità hanno confiscato il pc portatile e i telefoni cellulari. A carico del giornalista è stato aperto un procedimento penale per l’incitamento alle sanzioni contro il regime dittatoriale di Lukashenko. Yauhen Merkis rischia fino a 6 anni di reclusione.

Il 30 agosto scorso è stato arrestato un altro giornalista bielorusso Pavel Mazheika perché indagato secondo un capo d’imputazione del codice penale. Dopo il suo arresto le autorità hanno perquisito non solo la casa di suo padre, ma anche dei parenti che vivono in campagna, compresi i parenti molto lontani. Lo riferisce BAJ (Belarusian Association of Journalists).

Ad oggi ci sono 1337 prigionieri politici in Bielorussia. 28 giornalisti sono in carcere solo perché facevano il loro dovere professionale.


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