L’importanza dei dati nella digitalizzazione nel Mezzogiorno, proposte nel convegno di Napoli

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“La digitalizzazione delle imprese nel Mezzogiorno” è stato il titolo della Giornata di Studi che si è tenuta presso la Camera di Commercio di Napoli e valida per la formazione dei giornalisti. Un appuntamento voluto da SI IMPRESA, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli, insieme con ISTAT, nel quadro delle attività della rete Enterprise Europe Network ed in stretta sinergia con il PID – Punto Impresa Digitale. Apertura dei lavori affidata al saluto del vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Napoli e presidente di SiImpresa, Fabrizio Luongo: “I dati sulla natalità delle imprese ci dicono che il sistema sta attraversando un periodo positivo. In particolare nascono imprese fatte da giovani con una vocazione forte verso il digitale. L’ente presieduto da Ciro Fiola è particolarmente impegnato a sostenere questi processi. Infatti anche quest’ano ha messo in campo bandi per 1,5 milioni di euro a sostengo delle realtà che hanno esigenza di sviluppare il loro know-how tecnologico”. Al centro dei lavori l’analisi dell’impatto sull’aumento della digitalizzazione, amplificato dalla situazione di emergenza sanitaria dovuta al COVID19, sull’economia italiana che deve tenere conto della specializzazione produttiva, della prevalenza delle microimprese e delle forti disuguaglianze territoriali sociali ed infrastrutturali tra le regioni italiane. L’assessore regionale alla Semplificazione Amministrativa e Turismo, Felice Casucci, ha evidenziato l’impegno dell’Ente a sostegno delle imprese che operano nel settore turistico, con provvedimenti e finanziamenti dedicati. L’evento è stato inserito sulla piattaforma per i crediti obbligatori dei giornalisti, attraverso l’Associazione Articolo 21 e la collaborazione della Federazione Nazionale della Stampa e del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania. “Per i giornalisti – ha spiegato Claudio Silvestri, segretario del Sugc- esiste un problema di accesso alle fonti. In particolare a fonti qualificate che consentano agli operatori dell’informazione di fruire di dati certi e con un fondamento scientifico. Appuntamenti come questo sono importanti per stabilire una proficua collaborazione nell’ottica di uno scambio di esperienze”.  Graziella Di Mambro di Articolo 21 ha sottolineato “l’importanza dell’accesso dei giornalisti ai dati al fine di fornire un’informazione corretta e precisa a tutti i cittadini, un passaggio fondamentale per la democrazia”.
“In questo convegno – ha sottolineato Antonella Bianchino, Dirigente dell’Ufficio Territoriale Area Sud Istat – ci siamo proposti di verificare l’utilizzo dei servizi digitali da parte delle imprese nei territori meridionali. E dobbiamo sottolineare che dalla Campania, dopo il covid, è venuta una fortissima richiesta di innovazione, accanto a un’evidente desiderio di ripartenza”.

Molto interessanti le relazioni proposte. La prima sul tema “Il percorso delle imprese italiane verso la digitalizzazione” è stata illustrata da Alessandro Faramondi, Dirigente Servizio Statistiche strutturali sulle imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni non profit dell’Istat; la seconda sul tema “Digitalizzazione e innovazione nel tessuto produttivo del Mezzogiorno” è stata affidata a Giuseppe Cinquegrana, Ufficio territoriale Area Sud dell’Istat. L’incontro è entrato nel vivo con una tavola rotonda coordinata dal Direttore Generale dell’Istat, Michele Camisasca.
Gli interventi sono stati affidati a Fabrizio Luongo, a Carmelo Petraglia (Professore Professore Associato all’ Università degli Studi della Basilicata) e in collegamento da remoto a Luca Bianchi (Direttore Generale di Svimez) e Luca Gastaldi (Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano). Le conclusioni dei lavori sono state curate da Fabio Rapiti, Direttore centrale per le statistiche economiche dell’Istat.


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