Quello che l’occidente non vede (o non vuole vedere)

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Dalla conclusione che avrà la pretesa russa di dominazione sulla Ucraina, potranno discendere conseguenze progressive sulla stessa convivenza mondiale. Il solito , banale gioco del dito e della luna : chi fissa un punto , rischia a di non vedere l’atto finale di un processo . La realizzazione del disegno putiniano , o del primo atto di questo, potrebbe aprire scenari a dir poco inquietanti , ma tutt’altro che imprevedibili. L’Occidente( NATO , o Usa più Europa senza Turchia, non proprio la stessa cosa) , che non ritiene o non riesce a difendere una democrazia dalla protervia arbitraria del vicino prepotente , userà un metro diverso e più convinto a fronte delle prossime, analoghe , a rigor di logica prevedibili operazioni speciali ?

Vedra’ la sagoma di secondo dito ,o questo comincerà a prendere le sembianze di un processo? Senza nemmeno contare la fine già scritta di un’altra democrazia e paese indipendente , Taipei, per l’alibi della lontananza: la Polonia , ad esempio, sarà difesa con maggiore interesse anche diretto da un’aggressione russa?E perché l’agguerritissimo Putin dovrebbe , a quel punto, accontentarsi e interrompere il suo articolato disegno di contrapporre alla educata Europa di oggi una sua Europa orientale da governare a piacimento e senza regole? A quel punto, perché la Turchia . nostro collega di alleanza atlantica, e collega di Putin per rispetto delle regole, interne e internazionali, dovrebbe rispettare il destino greco di qualche isola dell’Egeo? O continuare a condividere Cipro, con la timida Europa?E se, alla fine, si materializza il vero incubo, quello di una geografia del pianeta che escluda via via le saccenti , fastidiose ma inoffensive democrazie? Quando scatterà il momento di una presa di coscienza delle democrazie , e della contestuale adozione di una effettiva difesa di sé? Una cosa è già visibile ad occhio nudo: la solidarietà tra i regimi assoluti è molto più naturale, spontanea , facile di quanto non lo sia quella delle autocrazie con i regimi democratici. Almeno fino al momento in cui questi ultimi conserveranno la loro complessiva forza virtuale . Poi, nel pianeta dei dittatori , questi se la vedranno tra di loro, direttamente, senza i piagnistei dei difensori delle regole e dei diritti.

Nel frattempo, noi italiani potremo distrarci con le vicine elezioni francesi, e vedere, loro e noi, se da un indebolimento democratico ci si difende meglio con le armi energiche del presidenzialismo o con le cautele del parlamentarismo.


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