Amore tossico, la versione restaurata presentata ad Alice nella Città 

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Film di culto degli anni ’8, di uno dei registi più sottostimati del cinema italiano dell’ultimo trentennio, ‘Amore Tossico’ di Claudio Caligari, nella sua versione restaurata a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, è stato presentato in anteprima ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma in programma dal 14 al 24 ottobre, nella sezione omaggi e restauri. 

Presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 1983, il primo lungometraggio di Claudio Caligari, regista milanese scomparso nel 2015, che nel corso della sua vita realizzò solo altri due film – “L’odore della Notte” e il postumo “Non essere cattivo” – è stato ripresentato, nella sua versione restaurata, in occasione della XIX edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela alla Festa del Cinema di Roma, in omaggi e restauri.

Film simbolo degli anni ’80, testimonianza real-time di un fenomeno emergente in quella stagione, ‘Amore Tossico’ racconta il dramma della dipendenza dall’eroina in tutta la sua feroce crudezza.

Cesare, Enzo, Roberto – noto come Ciopper –, Massimo, Capellone, Michela, Loredana, Debora e Teresa, trascorrono le loro giornate tra la spiaggia di Ostia e la periferia romana di Centocelle, tra lo stordimento della droga, i piccoli litigi e le rapine necessarie a garantir loro i soldi per la dose.

In questo scenario, Cesare e Michela, comprendono il baratro in cui sono caduti e vorrebbero uscirne. Ma l’ultima dose che decidono di iniettarsi appare fatale: quando Michela sta male, Cesare la porta in ospedale in gravi condizioni. Poi, sentendosi responsabile delle sue condizioni, torna indietro, e quasi per espiare, si inietta una dose potente di eroina in vena. Sopravvissuto alla droga, trova tuttavia la morte sulla strada per l’ospedale, per mano di due poliziotti che avevano invano cercato di fermarlo. La tragedia immanente si mostra in tutta la sua carica drammatica già dalle prime scene girate all’alba, connotate da campi lunghi e da corpi che passeggiano smarriti, come avvolti da una nebbia di dolore.

Nel rappresentare la marginalità di questi giovani Caligari preferì agli attori un cast composto da veri ex-tossicodipendenti. Amore tossico non fu certo il primo film su un tema tanto delicato, ma la scelta del regista di affrontarlo con rigore quasi documentaristico e una rara sensibilità espressiva – giudicata dai più impudica e controversa – ebbe non poche ripercussioni sulle possibilità distributive dell’opera. Il risultato è un film ancor oggi – a distanza di quasi 40 anni – potente, e al contempo singolare.

Il restauro è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Il negativo originale 16mm è stato messo a disposizione da Surf Film. Per il sonoro è stata utilizzata la colonna magnetica conservata presso la Cineteca Nazionale. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.


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