Un anno senza Mario, a Napoli il 15 luglio commemorazione con la famiglia Paciolla

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Era il 15 luglio di un anno fa quando Mario Paciolla, il 33enne napoletano impegnato come osservatore dell’Onu per il rispetto degli Accordi di Pace a San Vinziente del Caguàn in Colombia, fu ucciso a casa sua e per questo omicidio, all’inizio travestito da suicidio, ancora non si conoscono i mandanti e gli assassini. In questi dodici mesi, con un primo accorato evento realizzato il 30 luglio nella Villa Comunale di Napoli, si sono moltiplicate le iniziative per accendere una luce su questo caso inrrisolto. Striscioni, murales, festival, strade e luoghi dedicati, tanti Comuni italiani che hanno chiesto con forza verità e giustizia per il valoroso “costruttore di Pace”, così come lo definiva in una vignetta Mauro Biani a nove mesi dalla sua morte… Ma Mario era anche un giornalista che verificava le sue fonti, quando si firmava Astolfo Bergman, rispettando la cautela che caratterizza il mondo della cooperazione internazionale e le norme che regolano l’operato dei suoi lavoratori. La “discrezione”. Come hanno scritto Simone Scaffidi e Gianpaolo Contestabile sul Manifesto. L’ultimo tributo a Paciolla- ricordandolo proprio come giornalista – è stato assegnato da Articolo21, che ha  consegnato una targa in sua memoria ai genitori Anna e Pino Paciolla, ieri nel corso l’evento romano dell’associazione per la libertà di stampa. A breve anche una pubblicazione con una raccolta dei suoi articoli, voluta dal Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e patrocinata da Articolo21.  Il premio, consegnato da Renato Parascandalo, è  stato indirizzato anche all’organizzazione comunitaria #giustiziaperMarioPaciolla. Un gruppo di persone coraggiose e coerenti, che fin dall’inizio non hanno creduto neppure secondo al suicidio di Mario. E che ogni giorno sui social, sul sito GIUSTIZIAPERMARIOPACIOLLA; riportano notizie del loro amico, raccolgono adesioni, testimonianze.

Perché Mario sopravvive in tutti coloro che lo amavano. In chi non lo ha conosciuto e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo…. Per questo – a distanza di un anno da quel tragico giorno, la famiglia di Mario, gli amici e con il supporto e la vicinanza del Comune di Napoli hanno  organizzato un evento in suo ricordo con la 2a COMMEMORAZIONE PER MARIO PACIOLLA giovedì 15 luglio alle ore 18, a’ “La Sala del Capitolo”, uno degli ambienti più caratteristici del convento di San Domenico Maggiore.

“Chi ha conosciuto Mario –  avevano scritto in una lettera indirizzata al Festival Internazionale di Giornalismo Civile  “Imbavagliati” a dicembre i suoi genitori – sa che lui è stata una persona unica e irripetibile per il suo carattere impetuoso e coinvolgente, la sua intelligenza e la sua grande umanità. Ci sono arrivate moltissime testimonianze da ogni luogo dove lui aveva prestato la sua collaborazione, dovunque ha lasciato un segno del suo “essere avanti”. La sua vitalità è la parola giusta per definirlo, irradiava tutto il suo essere, tanta energia in un corpo così piccolo!Instancabile e appassionato lavoratore attento e arguto nell’analisi degli avvenimenti. Sempre gioioso con una luce guizzante negli occhi. Difensore dei più deboli aveva la capacità di dialogare con tutti, mai un giudizio negativo nei confronti degli altri. Amava l’umanità. Le sue discussioni, talvolta animate, si concludevano senza rancore. Mario ha perseverato nel sogno di un mondo migliore, ha cercato di farlo con lealtà e coraggio, la sua morte ha lasciato un vuoto che mai si colmerà, ha tolto a noi genitori il diritto alla felicità per il resto della nostra vita, il suo essere umile non ci aveva dato la possibilità di conoscerlo fino in fondo e dopo la sua morte abbiamo avuto la dimensione di quanto fosse grande nella capacità di andare verso gli altri, nelle sue doti professionali, nel suo essere intransigente a nessun compromesso”.


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