Inchieste ong, intercettata anche cronista veneziana. Segreto professionale e tutela fonti

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Inchieste sulle ong, anche una cronista veneziana intercettata mentre parla al telefono con uno degli indagati. Vera Mantengoli, giornalista de La Nuova Venezia, lo ha scoperto leggendo l’articolo uscito sabato 3 aprile  su La Verità  che ha riportato stralci degli atti dell’accusa, promossa dalla Procura della Repubblica di Ragusa, sulla vicenda del soccorso in mare condotto dalla Mare Jonio nel caso Maersk Etienne.

Si tratta di una conversazione con il veneziano Beppe Caccia, attivista da sempre in prima linea nella difesa dei diritti e armatore della Mare Jonio, avvenuta nel novembre del 2020.

«Da quelle intercettazioni non si evince nulla che non fosse già noto, quindi perché, mi chiedo, riportare il contenuto negli atti giudiziari? Così facendo inevitabilmente si incide sul lavoro del giornalista e sul suo rapporto con le fonti» spiega la stessa Mantengoli che al tempo era freelance e oggi è assunta nella testata lagunare del Gruppo Gedi con un contratto a termine di due mesi.

Il Sindacato giornalisti del Veneto si affianca al cdr veneto di Gedi – che oltre a La nuova Venezia, comprende il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso e il Corriere delle Alpi – che ieri, 5 aprile, in una nota diffusa a colleghe e colleghi, chiede di  «conoscere le motivazioni della intercettazione su fatti privi di alcuna rilevanza penale« e si unisce «alla richiesta della Fnsi al ministero della Giustizia, alla ministra Marta Cartabia, allo stesso Csm, di aprire una inchiesta su quello che è accaduto, di farci sapere chi ha disposto queste intercettazioni, di spiegare cosa è accaduto e perché, di rendere note tutte le carte senza lasciare nessuna zona d’ombra, perché c’è materia non per essere preoccupati ma molto di più. In gioco ci sta la libertà di informare e la tutela delle fonti».

Si parlerà anche di questo oggi, 6 aprile, alle 17.30, nell’iniziativa nazionale lanciata da Articolo 21 per accendere i riflettori sulla necessità di nuove norme su segreto professionale, tutela delle fonti, querele bavaglio. Questo dopo lo scoop di Andrea Palladino sul Il Domani che ha riportato come nell’informativa dello Sco della polizia nell’ambito dell’inchiesta di Trapani sulle ong risultino intercettati in maniera arbitraria giornalisti che parlano con le proprie fonti in Libia e con i propri avvocati in violazione del segreto professionale e dell’agibilità della professione giornalistica in relazione alla libertà di stampa.

L’incontro, cui aderisce la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, si svolgerà in video conferenza e sarà possibile seguire i lavori sulle pagine social di Articolo 21 e su decine di altri siti.
Sinora hanno garantito la loro presenza Andrea Palladino, autore dell’inchiesta sul quotidiano Il Domani, che per primo ha svelato il contenuto dell’informativa allegata all’inchiesta sulle Ong che si occupano di migranti, l’avvocata Alessandra Ballerini, Nancy Porsia, la giornalista intercettata per sei mesi, Nello Scavo, Francesca Mannocchi,Sergio Scandura, Elisa Marincola e Paolo Borrometi, portavoce e presidente di Articolo 21,Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, Presidente e Segretario della Fnsi.

Il dibattito sarà coordinato da Roberto Natale e Francesco Cavalli.


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