Donne in tv, l’appello dell’associazione Giulia Giornaliste

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“Quando lo scorso settembre abbiamo visto il programma del Festival “Eros e Bellezza”, all’Arena di Verona, abbiamo pensato che quando è troppo è troppo: 24 uomini (attori, registi, intellettuali, giornalisti, cantanti…) e solo una donna per raccontare il bello dell’amore. Abbiamo scritto una lettera aperta all’organizzazione del Festival, dicendo tutto il nostro stupore per “la quasi totale assenza di relatrici, in tempi in cui tutti i rappresentanti del mondo della cultura (o della scienza o altro) si spendono perché si raggiunga l’equità tra uomini e donne. Parlerete di amore. Al maschile? È questo secondo voi il mondo che ci circonda e che ci aspetta?”. Ne è scoppiato un caso nazionale. Ed è stata rapidamente organizzata in piazza anche una contro-manifestazione di donne, da Michela Murgia a Vera Gheno. Con altre associazioni di donne, riunite in NoiReteDonne, stiamo “collezionando” le foto questi panel di convegni tutti al maschile, per i quali esiste già un neologismo: i “manel”. Ne faremo una mostra? Vedremo… Ma quello che, come GiULiA giornaliste, ci preoccupa soprattutto è che siano la radio e la televisione – e in particolare della Rai, con la sua missione pubblica – a “dimenticare” le donne nei loro talk show, nelle interviste agli “esperti” (quasi sempre uomini).

Basta questo a dire la nostra soddisfazione per l’iniziativa di Simona Sala, direttrice di Radio1 Rai (e anche iscritta di GiULiA)?

Brava, grazie.

Quando una donna raggiunge il vertice e non si dimentica del suo percorso, è una vittoria di tutte”.

 


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