Prosegue la maratona social di Articolo 21, un mese intero di testimonianze video, articoli e contributi audio che culminerà il 3 maggio, Giornata mondiale per la libertà di stampa, con un tweetstorm che sottolinea una delle situazioni più gravi in Europa, quella dell’Ungheria. Per questo è stato scelto #nobavaglioungherese.
L’obiettivo è quello di rilanciare la necessità di mantenere alta l’attenzione sui numerosi tentativi, spesso riusciti, di imbavagliare la stampa e dunque di abbassare in modo pericoloso il livello della libertà dei giornalisti e della circolazione dell’informazione proprio nel momento in cui ve ne è più bisogno. La “battaglia” in corso è complicata e si muove su due binari, da un lato serve affermare il diritto ad essere informati in tutti i Paesi europei e si tratta di un’emergenza pari a quella sanitaria; dall’altro la maratona di Articolo 21 ricorda i gap già esistenti, come la gravissima situazione in Turchia e in Egitto, solo per citare due dei molti luoghi insicuri per i cronisti che raccontano il coronavirus, ma non solo, poiché le violazioni di diritti e le storie da narrare sono moltissime. Alla maratona hanno già aderito decine di colleghi, associazioni, comitati.