Coronavirus, Fnsi: «L’articolo 21 della Costituzione è ancora in vigore. Grave impedire le domande»

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«La fase eccezionale che vive il Paese non può diventare il pretesto per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro. La sospensione temporanea di diritti e libertà democratiche in nome del bene supremo della salute non può giustificare in alcun modo la cancellazione del diritto di cronaca e della libertà di espressione», ammoniscono il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.
La diretta Facebook del presidente Conte (Foto: governo.it)

«È significativo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, abbia riconosciuto l’importanza del lavoro che migliaia di cronisti stanno svolgendo in questi giorni, sottolineando che anche i giornalisti sono una categoria a rischio. È adesso necessario che l’impegno in prima linea di chi sta informando puntualmente i cittadini venga riconosciuto anche in un atto formale: è necessario che anche i giornalisti e gli operatori dell’informazione siano inseriti fra le categorie a più altro rischio di contagio». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, all’indomani delle ultime comunicazioni – via social network – del presidente Conte agli italiani.

«L’unità di intenti che viene richiesta a tutto il Paese in queste ore – aggiungono i vertici della Federazione nazionale della Stampa italiana – impone a tutti di fare il proprio dovere. Per questa ragione, come richiesto dalla Stampa parlamentare, è necessario che, anche nelle comunicazioni formali di provvedimenti destinati a produrre effetti per la collettività, non venga mai meno il contraddittorio con i giornalisti. La fase eccezionale che vive il Paese non può diventare il pretesto per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro e di rivolgere domande. Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, ha il dovere di rispondere alle domande dei giornalisti perché i cittadini hanno il diritto di conoscere. La sospensione temporanea di diritti e libertà democratiche in nome del bene supremo della salute non può giustificare in alcun modo la cancellazione del diritto di cronaca e della libertà di espressione. L’articolo 21 della Costituzione – concludono Lorusso e Giulietti – è pienamente in vigore, checché ne pensino cattivi consiglieri e improvvisati spin doctor».

Usigrai: «Inaccettabile che Conte affidi le sue comunicazioni a piattaforme private»
La crisi epocale che sta vivendo l’Italia richiede il massimo della responsabilità da parte di tutti. Ognuno nel proprio ruolo. Oggi più che mai da parte del governo serve trasparenza, soprattutto visti gli importanti provvedimenti di limitazioni alla libertà che sta adottando.
Per questo riteniamo inaccettabile che il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte affidi le sua comunicazioni a piattaforme private, e senza possibilità di porre domande da parte dei giornalisti.
Oggi più che mai chi ha la responsabilità di guidare il Paese in questa fase ha anche il dovere di rispettare il diritto costituzionale dei cittadini a essere informati, previsto dall’art.21, e ha quindi il dovere di consentire ai giornalisti di poter svolgere pienamente il loro lavoro di porre domande e informare. Per questo chiediamo a Conte di non limitarsi più a comunicazioni al Paese – men che meno usando piattafome private – ma di convocare conferenze stampa, seppur con modalità che garantiscano il rispetto delle norme di sicurezza in vigore.

Esecutivo Usigrai

Da fnsi


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