Paolo Favale riassunto dalla Rai: una soluzione win win che pone rimedio a un’ingiustizia

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Una buona notizia: Paolo Favale, dirigente degli Affari legali della Rai, ingiustamente licenziato cinque anni fa con motivazioni sconcertanti, è stato riassunto: un atto di saggezza dell’AD Salini che ha ritenuto giusto e doveroso riportare in azienda un grande esperto di legislazione del servizio pubblico, noto per la sua intransigenza nel difenderne la natura e la missione contro i ripetuti tentativi di privatizzarlo e ridimensionarlo.

Paolo si è trovato in prima linea quando il viceministro Catricalà propose di mettere a gara europea il rinnovo della Concessione del servizio pubblico, quando autorevoli segretari di partito chiesero di assegnare quote del canone alle Tv private, quando il governo Renzi impose il prelievo forzoso dal canone di 150 milioni di euro. In tutte queste circostanze, le ragioni del servizio pubblico sono state confortate e difese dalla sua competenza giuridica e non vi è dubbio che questa inflessibilità sia apparsa sgradita ai detrattori della Rai.

L’integrità professionale e morale di Paolo Favale è nota a tutti i dirigenti e i dipendenti dell’azienda; pertanto, non è necessario entrare negli aspetti legali di questa vicenda; piuttosto è doveroso rendere merito a chi, in questi anni, si è battuto per la sua riassunzione, perché si ponesse rimedio a un’ingiustizia.

Articolo 21 – di cui Paolo è amico e autorevole firma – la Cgil e Rai Bene Comune contestarono prontamente l’infondatezza del suo licenziamento e sono stati al suo fianco nel corso del travagliato procedimento legale svolgendo pubblicamente un’opera di moral suasion nei confronti dei vertici aziendali; ma un riconoscimento speciale è dovuto a Riccardo Laganà, il consigliere di amministrazione eletto dai dipendenti, per la ferrea determinazione con cui si è fatto interprete di un accordo che restituisse a Favale i suoi diritti e alla Rai un dirigente di valore, evitando che i giudici si sostituissero alle valutazioni dell’azienda.

Questa vicenda si è svolta lontano dai riflettori mediatici, perché estranea alle polemiche sui pacchetti di nomine e le lottizzazioni; ma proprio per questo va raccontata, perché, nel suo piccolo, è una dimostrazione di meritoria autonomia aziendale. Al suo rientro Paolo è stato accolto con affetto da amici e colleghi: noi ci associamo con l’augurio che possa mettere ancora la sua competenza al servizio del rinnovamento della Rai e della sua governance.


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