“La via libera” dell’informazione

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Riparte dall’informazione che non si ferma in superficie, dagli argomenti scomodi, dalle spine del Paese e guarda dritto negli occhi della democrazia il nuovo progetto editoriale “La via Libera”, un bimestrale di 80 pagine su carta, il sito, la presenza sui maggiori canali social e, soprattutto, tanto entusiasmo. Il panorama dell’informazione si arricchisce, e questa è già una gran bella notizia, col ritorno di “quelli di Libera”. Mettono in campo un prodotto che rispecchia la filosofia dell’associazione e raccoglie l’eredità di “Narcomafie”, lo storico mensile fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio ma cambia negli strumenti e nelle chiavi di lettura necessarie a decifrare il mondo attuale, oggi 27 anni dopo quelle stragi.
Il focus su mafie e corruzione resta intatto ma analizza questi fenomeni nel loro cambiamento che impone nuove modalità per decodificarne l’evoluzione; argomenti cardine cui si aggiungono approfondimenti sociali, sull’inquinamento e le nuove povertà. Il progetto editoriale di Libera e Gruppo Abele verrà presentato domani mattina presso la Fnsi nel corso di una conferenza stampa cui prenderanno parte il direttore Elena Ciccarello, don Luigi Ciottti, Presidente di Libera e direttore editoriale, Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia, Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione nazionale della Stampa.
“Vogliamo raccontare storie e proporre analisi per immaginare insieme un futuro diverso”, è una delle frasi più convincenti tra le molte che accompagnano la campagna di promozione del nuovo magazine. che apre con un viaggio a Borgo di Vione, la prima gated community d’Italia. E poi ci sono le rubriche, le voci autorevoli, il resoconto di fatti di cronaca e di processi che stanno segnando l’attualità in Italia ma che non sempre trovano spazio sui grandi media.


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