La Dea Fortuna 

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“Come fai a tenere sempre con te qualcuno cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te” Ferzan Ozpetek

E’ un po’ questo il fil rouge del nuovo film di Ozpetek, il suo tredicesimo, “La Dea Fortuna”. Più che una storia d’amore quella che ci propone Ozpetek è una riflessione sull’amore, raccontata con un mix di disincanto e tenerezza.

A fare da sfondo è l’amore tra due uomini: Arturo, uno scrittore mancato (Stefano Accorsi), dall’aspetto professorale e un po’ pomposo, e Alessandro, un idraulico belloccio (Edoardo Leo), dai modi diretti e sbrigativi. Dopo oltre 15 anni insieme, il loro rapporto è ormai consunto dalla convivenza e dalla consuetudine  che hanno spazzato via il sesso e la passione. Ormai prossimi alla rottura vengono spiazzati dall’arrivo di due bambini, Martina ed Alessandro (Sara Ciocca e Edoardo Brandi), figli dell’amica Annamaria, colei che li ha fatti incontrare (Jasmine Trinca) che glieli affida – inizialmente per pochi giorni – a causa di un ricovero.

Questa nuova condizione li mette di fronte a inedite responsabilità: quelle genitoriali, alle quali nessuno dei due aveva mai pensato, e alle quali entrambi inizialmente rifuggono. L’evolvere delle vicende li porterà tuttavia a ripensare al loro rapporto, alla ricerca di una nuova definizione di amore.

Una trama moderna dunque, certamente non quella delle famiglie arcobaleno; al contrario, un tema che investe tutti, che riguarda la genitorialità tout-court, indipendentemente dagli orientamenti di genere. Essere genitore, infatti, “non è una questione genetica, ma di cuore, cervello e moralità.  Si è genitori dalla cintura in su, non dalla cintura in giù”, come affermato dallo stesso regista.

Una storia in gran parte autobiografica – come ha sostenuto il regista durante la conferenza stampa di presentazione del film – con la quale ha dovuto confrontarsi a seguito della perdita del fratello. Ma sono anche i temi che ciascuno di noi può essere chiamato ad affrontare: una porta può spalancarsi, all’improvviso, sulle nostre angosce, accompagnata dalla paura di non essere in grado di far fronte a quelle responsabilità cui la vita può chiamarci; ma anche l’occasione di dare inizio ad un nuovo percorso, più consapevole, in cui il caso e la fortuna – ma non soltanto – possono giocare un ruolo importante.

Un film profondo e commovente, pieno di spunti sulla vita e sull’amore.

La sceneggiatura è firmata dallo stesso Ozpetek insieme a Gianni Romoli (suo storico collaboratore) e Silvia Ranfagni.

Ottimo il cast che vede in prima linea Accorsi, Leo e Trinca, decisamente a loro agio nei rispettivi ruoli, ma anche tanti volti noti in ruoli secondari davvero azzeccati, a partire da Serra Yilmaz, ma anche Filippo Nigro, Barbara Alberti, Pia Lanciotti… Notevoli anche le prove dei due giovanissimi attori.

Una menzione doverosa è per la bellissima colonna sonora che comprende la canzone “Luna diamante”, di Ivano Fossati, cantata da Mina.

Il film, una produzione Warner Bros. Picture, Tilde Corsi e Gianni Romoli, distribuito da Warner Bros Entertainment Italia, sarà nelle sale italiane dal 19 dicembre.


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