Nuove minacce di morte a Federico Gervasoni. La Fnsi scrive al Prefetto di Brescia

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Nuove pesanti minacce di morte al giornalista freelance Federico Gervasoni. Nella serata di martedì 6 agosto, su Twitter era circolata la fake news che accusava Gervasoni di aver offeso il carabiniere Mario Cerciello Rega e sostenuto i presunti responsabili dell’omicidio. Nulla di tutto ciò è vero, motivo per cui il giornalista, 28 anni e collaboratore de La Stampa, ha deciso di procedere legalmente contro questa accusa falsa e diffamatoria nei suoi confronti. La bufala, in un solo giorno, ha inoltre generato una pioggia di insulti, minacce e ingiurie (oltre quattrocento i messaggi ricevuti). Soltanto due mesi fa, poco dopo l’uscita del suo libro “Il cuore nero della città: viaggio nel neofascismo bresciano”, Gervasoni era stato vittima di un altro pesante linciaggio online, stavolta avvenuto su Facebook. Nelle numerose minacce sul Social si fa riferimento anche alla necessità di colpire il giornalista. “Muori presto Gervasoni”, “Bisogna dargli fuoco, ne basta uno e gli altri capiscono”, “Rip Gervasoni”, “Procediamo” e ancora “Ma un mitra non esiste per questo pezzo di merda”. Da tempo, Federico Gervasoni è nel mirino di gruppi neofascisti per il suo lavoro di inchiesta e di denuncia. Aggressioni verbali progressivamente aumentate dopo la pubblicazione di un libro che analizza e documenta la rinascita di organizzazioni di estrema destra a Brescia.

 Il presidente della Stampa lombarda, Paolo Perucchini, il presidente della Federazione della stampa, Giuseppe Giulietti , il segretario Raffaele Lorusso, oltre ad esprimere solidarietà nei confronti di Federico Gervasoni, chiederanno al Prefetto di Brescia e alle autorità competenti di convocare il comitato per l’ordine pubblico e di verificare le più opportune misure sia per identificare gli aggressori, sia per mettere in sicurezza Gervasoni, finito nel mirino degli “Squadristi” per le sue inchieste sulla ricostituzione dei gruppi neofascisti in una città che porta ancora le cicatrici della strage di piazza della Loggia e non solo.

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