Riti pagani ed empowerment femminile nel villaggio di Hårga. ‘Midsommar’, horror atipico e sorprendente al cinema dal 25 luglio distribuito da Eagle Pictures

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Dani è una giovane studentessa americana che ha appena subito una tragica perdita. L’unico a starle vicino è Christian, il suo ragazzo, che però ha molti dubbi sul loro rapporto caratterizzato da una forte codipendenza. Il giovane ha in programma un viaggio in Svezia con i suoi tre più cari amici e quasi controvoglia invita Dani a partecipare, la quale accetterà. I cinque arrivano così in un villaggio sperduto dove la gente vive in una sorta di comune. Inizialmente tutto sembra nuovo, stimolante ma pian piano emerge la vera essenza di queste persone, seguaci di un culto neopagano.

Se pensiamo di trovarci di fronte ad un tipico horror, ben confezionato con tutti i topos del genere, ci aspetta una bella sorpresa. Midsommar è un film inusuale che contiene variegate identità. C’è infatti la traccia che esplora il rapporto affettivo tra Christian e Dani, quella che racconta con precisione antropologica una cultura differente, quella che si riferisce all’esoterismo e infine c’è la struttura horror.

Il punto di vista del racconto è quello di Dani, il film si apre e si chiude con il suo sguardo (da sottolineare l’interpretazione di Florence Pugh, protagonista nel 2016 di Lady Macbeth, regia di William Oldroyd, ruolo che le è valso il premio come miglior attrice ai British Independent Film Awards). Ma se siamo più portati ad identificarci con lei, allo stesso tempo riusciamo a comprendere le ragioni del comportamento di Christian, a volte a disagio nel ruolo di fidanzato “perfetto”. Nonostante il complicato vissuto familiare, Dani ha una forza interiore che si irradierà durante la sua permanenza nel villaggio. Christian, invece, che inizialmente sembra essere la roccia della coppia, mostrerà tutte le sue meschinità e i suoi limiti.

Hälsingland è un luogo pregno di ipnotico misticismo che cattura fin da subito i protagonisti, tanto da far decidere loro di scrivere la tesi sugli abitanti e sulle loro usanze. Appena arrivati vengono accolti con funghetti allucinogeni, le droghe infatti sono spesso presenti nei rituali della comunità. Ari Aster, con efficacia e discrezione, riesce a farci vedere quello che stanno vivendo i protagonisti sotto i loro trip.

Per creare il villaggio di Hårga il regista si è affidato al decoratore di set Henrik Svensson, che per più di un anno ha studiato il folklore e le tradizioni pagane svedesi. Entrambi con molta dedizione e passione hanno scritto una bibbia di 100 pagine che descrive nei minimi dettagli questa comunità immaginaria.

Midsommar, horror atipico, è costruito più su una tensione emotivo/relazionale piuttosto che su quella narrativa, nonostante non manchino scene splatter. Un altro aspetto interessante del film è che i personaggi non sono bidimensionali e non si comportano in modo stupido o funzionale alla storia. Al contrario sembrano sempre mossi da motivazioni verosimili che portano lo spettatore e la spettatrice ad identificarsi senza difficoltà.

Un’altra caratteristica rimarchevole è lo sguardo rivolto al femminile. Nella società di Hälsingland, nonostante non viga il matriarcato, la donna ha un potere superiore e non a caso la massima autorità è una sciamana. I riti di fertilità, connessi alla terra, sono molto importanti e scandiscono il tempo comunitario. Il regista ci tiene a sottolineare la differenza che esiste tra la “realtà normale” in cui Christian padroneggia con il suo cameratismo e quella di Hårga dove invece Dani viene incoronata Regina di Maggio. Il finale ci suggerisce che nonostante le crudeli logiche del villaggio, Dani finalmente troverà una casa e qualcuno disposto ad accogliere il suo immenso dolore, come se questo viaggio negli abissi rappresentasse per lei la catarsi tanto agognata.

Titolo originale: Midsommar

Data di uscita: 25 luglio 2019

Genere: Horror, Drammatico

Anno: 2019

Regia: Ari Aster

Attori: Florence Pugh, Jack Reynor, William Jackson Harper, Will Poulter, Vilhelm Blomgran, Archie Madekwe, Ellora Torchia

Paese: USA

Durata: 147 min

Distribuzione: Eagle Pictures

Sceneggiatura: Ari Aster

Fotografia: Pawel Pogorzelski

Montaggio: Lucian Johnston

Produzione: B-Reel Films, Parts and Labor


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