Prato, interrogazione a Salvini per i giornalisti ‘schedati’ da Forza Nuova

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Sabato 23 marzo, a 100 anni dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento a opera di Benito Mussolini, Forza Nuova a Prato ha tenuto un presidio nella centralissima piazza del Mercato. Schedare i giornalisti, fotografare i loro tesserini, approvare o meno la loro presenza in un luogo dove è in corso una manifestazione pubblica: è quanto accaduto nel 2019, durante il “festeggiamento” dalla prefetta Scialla, e dal ministro degli interni Salvini.
Una vera e propria schedatura.
“Fotografare la tessera professionale e chiedere l’autorizzazione prima di permettere l’accesso ai giornalisti impegnati a seguire un fatto di cronaca è una decisione grave e totalmente ingiustificata. L’Ordine dei giornalisti della Toscana esprime allarme e stupore per una decisione che rischia di mettere in discussione il diritto degli organi di informazione di poter seguire un fatto di cronaca rilevante come accaduto in occasione della manifestazione organizzata a Prato da un movimento politico di estrema destra.
Le forze dell’ordine devono essere impegnate per tenere a bada violenti e facinorosi e non i giornalisti. L’Ordine dei giornalisti della Toscana condanna risolutamente quanto accaduto a Prato e si augura che sia una pratica che non venga ripetuta in altre occasioni
Il presidente dell’Associazione stampa toscana Bennucci ha chiesto del perché si volesse mantenere traccia di chi faceva il proprio mestiere? Mentre l’on. Toccafondi ha presentato un’interrogazione al ministro Salvini.

Di seguito il testo.

Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:

il sindacato dei giornalisti Ast (Associazione Stampa Toscana) ha denunciato che lo scorso sabato 23 marzo a Prato, le forze dell’ordine avrebbero condotto dei controlli ai varchi che delimitavano la manifestazione di Forza Nuova, fotografando i tesserini dei giornalisti, operatori radio tv, fotoreporter, impegnati nei servizi sulla manifestazione;

a parere dell’interrogante siamo di fronte ad una procedura assolutamente inusuale, un fatto sconcertante e preoccupante su cui è assolutamente necessario fare luce fino in fondo;
il fatto che sia stata riprodotta, e quindi conservata, la tessera professionale di giornalisti, operatori e fotografi può aprire la strada ad una procedura più simile ad una schedatura e quindi in evidente contrasto con l’articolo 21 della Costituzione, che a dei controlli funzionali a garantire l’ordine pubblico;

si ricorda inoltre che la manifestazione indetta da Forza Nuova serviva a celebrare i 100 anni dalla fondazione dei Fasci italiani di Combattimento, primi protagonisti e poi per vent’anni responsabili delle violenze del partito nazionale fascista contro cittadini, lavoratori, antifascisti e chiunque si opponesse al regime;

iniziative che celebrano il fascismo si pongono in totale contrapposizione con la vigente normative e per questo, a parere dell’interrogante, chi di competenza avrebbe dovuto negare l’autorizzazione alla manifestazione e non invece preoccuparsi, come pare abbiano fatto le forze dell’ordine, di fotografare i tesserini dei giornalisti;

dopo quanto avvenuto e denunciato dall’Ast, diventa fondamentale verificare se l’ordine di procedere alla schedatura dei giornalisti sia stato impartito dai responsabili locali del governo e della sicurezza pubblica nella città di Prato perché se così fosse, sarebbe dimostrata la loro inadeguatezza a gestire eventi complessi e quindi a ricoprire quei ruoli -:
quali siano gli orientamenti del governo circa quanto esposto in premessa dal momento che, qualora i fatti venissero confermati saremmo di fronte ad una possibile violazione della libertà di stampa e dell’articolo 21 della Costituzione;

se il governo intenda verificare chi ha deciso, con quali finalità e quali siano state le ragioni che hanno portato a questa singolare procedura di identificazione dei giornalisti, operatori radio tv, fotoreporter, impegnati nei servizi sulla manifestazione di Forza Nuova a Prato mai accaduta prima e configurabile come una schedatura di massa;

quali iniziative intenda intraprendere nei confronti delle Questure e delle Prefetture affinché procedure come quelle esposte in premessa non si ripetano in futuro.


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