Condanna per il raid al Roxy bar, la solidarietà della Fnsi ai giornalisti insultati dai parenti di Casamonica

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«Oggi più che mai è necessario continuare a dare forza e voce ai cronisti impegnati in quei territori e con loro alle associazioni e istituzioni che in questi anni hanno sempre contrastato mafie, corruzione e malaffare», commentano il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

Momenti di caos e urla contro giudici, pm e giornalisti in aula alla lettura della sentenza che ha condannato a sette anni di carcere Antonio Casamonica per l’aggressione in un bar della Romanina avvenuto il primo aprile dell’anno scorso. «Vergognatevi  schifosi, l’Italia fa schifo», hanno urlato i parenti di Casamonica., i quali, accompagnati fuori dall’aula dalle forze  dell’ordine, hanno poi minacciato e insultato i giornalisti: «Guai a voi se pubblicate le nostre foto».

«La sentenza di condanna a sette anni di carcere per Antonio Casamonica pronunciata oggi dai giudici del Tribunale di Roma conferma pienamente la veridicità, la serietà e il rigore delle inchieste condotte da molti giornalisti che da tempo avevano illuminato il ‘metodo mafioso’ dei clan di Roma, a Ostia come alla Romanina», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Ci dispiace dover ricordare – proseguono i vertici della Fnsi – che proprio per questa ragione molti cronisti hanno ricevuto insulti, minacce e querele temerarie. E anche oggi, nella giornata della sentenza, insulti e minacce sono risuonati persino nelle aule di Tribunale. Oggi più che mai è necessario continuare a dare forza e voce ai giornalisti impegnati in quei territori e con loro alle associazioni e istituzioni che in questi anni hanno sempre contrastato mafie, corruzione e malaffare».

Da fnsi


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