Nasce anche in Emilia Romagna la sezione regionale di Art.21, un presidio di legalità

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Per illuminare le periferie. Per raccontare le storie di donne e di uomini che si battono per la legalità e per “restare umani”. Per la libera circolazione delle idee su cui si fonda la democrazia. Per seguire le evoluzioni processuali e le ricadute sociali della penetrazione delle mafie al Nord, in Emilia-Romagna e non solo. Per coinvolgere la cittadinanza in discussioni e confronti, online e offline. Per contrastare chi “avvelena i pozzi” del dibattito. Per seguire, collettivamente, la transizione a un “nuovo mondo digitale” mentre quello che abbiamo conosciuto fin qui cambia a una velocità mai vista prima e il ‘chiaroscuro’ genera mostri, tra “fake news” e linguaggi d’odio.

Dal secondo dopoguerra l’Emilia-Romagna ha rivestito un ruolo fondamentale nella tutela dell’identità antifascista e costituzionale del nostro Paese. Crocevia di alcune delle più buie pagine della nostra storia repubblicana, Bologna vede sorgere, mediante la nascita della sezione regionale di Art.21, un presidio di legalità, denuncia e preservazione della memoria sul territorio. In un momento storico contraddistinto per di più dalla conferma processuale di fenomeni mafiosi radicati nella Regione, la costruzione di un simile percorso collettivo non può che rappresentare il primo passaggio atto a porre in essere una presa di coscienza sulla tossicità sociale di questi fenomeni.

L’Associazione è nata nel 2002 ed è formata da esponenti del mondo della cultura, da giornalisti e da cittadini con lo scopo promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero e l’Articolo 21 della Costituzione che sancisce il diritto di “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

 L’appuntamento è per venerdì 18 gennaio a Bologna, ore 16:30 presso il CIRSFID dell’Alma Mater Studiorum, in via Galliera 3, II piano.

A tenere a battesimo l’apertura della sezione locale dell’associazione sarà il presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi, giornalista costretto a vivere sotto scorta per le sue inchieste. Con lui, il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti e la portavoce della nascente sezione emiliano-romagnola dell’associazione, la professoressa Stefania Pellegrini dell’Università di Bologna. La Prof.ssa Pellegrini da anni si occupa dei temi della legalità, della mafia come fenomeno sociale e delle strategie di contrasto e di prevenzione del fenomeno mafioso. Ha attivato il primo corso di “Mafie e Antimafie” in una Scuola di Giurisprudenza e da sette anni dirige il Master di II Livello in “Gestione e riutilizzo dei beni e aziende sequestrati e confiscati. Pio La Torre”.

A seguire (ore 18.00),  presso le Librerie Ambasciatori, verrà presentato il libro di Paolo Borrometi, Un Morto ogni tanto, Ed. Solferino. In allegato locandina evento.


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