Decreto sicurezza, ecco come funziona il taglio ai 35 euro

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Si passa a una cifra tra i 19 e i 26 euro. I costi cambieranno a seconda del numero di ospiti: più grandi saranno i centri di accoglienza, più bassi saranno i costi. Prima del via libera a restare in Italia solo i servizi essenziali

ROMA – 35 euro per immigrato diventano un ricordo: d’ora in poi sarà erogata una cifra tra i 19 e i 26 euro. Lo comunica l’ufficio stampa del ministro Matteo Salvini, spiegando che un nuovo disciplinare, stilato dal ministero e approvato dall’Anac di Cantone, prevede risparmi per lo Stato: nei nuovi bandi la spesa non sarà superiore a 26 euro, e in alcuni casi scenderà fino a circa 19 euro.

Ecco come è stato tagliato il contibuto. Il ministero spiega che sono stati garantiti a tutti i servizi di base (vestiti, cibo, pulizia) parametrandoli agli stessi servizi erogati negli ospedali. Quello che si spende per chi è ricoverato, si spenderà per gli immigrati.

Si annuncia un cambiamento di filosofiachi sbarca in Italia e chiede l’asilo, farà corsi di italiano e di orientamento solo se ha diritto a rimanere nel Paese. Prima del via libera avrà solo i servizi essenziali (cibo, vestiti, pulizia, assistenza sanitaria). Il ragionamento è – spiega il Viminale – che “non ha senso offrire servizi in più se poi il soggetto sarà giudicato irregolare da espellere”. Inoltre, più grandi saranno i centri di accoglienza, più bassi saranno i costi. Chi, tra gli immigrati, sarà ospitato in piccoli appartamenti si farà le pulizie da solo e cucinerà da sè, “facendo risparmiare su personale di pulizia e cuochi” aggiunge il ministero. Ci saranno anche controlli stringenti sulle presenze, con verifiche fatte a sorpresa, “in modo che lo Stato non continuerà a pagare per ospiti che nel frattempo se ne sono andati come i famosi sbarcati dalla Diciotti” spiega ancora il ministero, aggiungendo che sono previste “sanzioni severe, fino alla revoca del contratto, per chi si prende la responsabilita’ di fare accoglienza ma non rispetta le regole”.

I costi cambieranno a seconda del numero di ospiti. Se un centro da 100 persone diventa da 50, è “inutile garantire lo stesso numero di servizi. E quindi scenderà la spesa”.

Novità anche sugli hotspot, ovvero i centri dove venivano accolti gli immigrati appena sbarcati. Adesso sono aperti (e quindi sono costosi) sempre, anche in assenza di ospiti. Col nuovo decreto ci sarà solo un responsabile, che nel giro di 8 ore dovrà aprire la struttura per i nuovi arrivati. Insomma – assicura il Viminale – “lo Stato spenderà solo se è necessario”. Il decreto è stato presentato ufficialmente mercoledi’ 7 novembre, e sottoposto alla valutazione del tavolo di coordinamento nazionale per l’immigrazione. L’obiettivo del governo è renderlo operativo entro la fine dell’anno. (DIRE)

Da redattoresociale


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