Accesso ispettivo antimafia al Comune di San Cipirello (Palermo)

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Nei giorni scorsi funzionari della prefettura di Palermo e forze dell’ordine si sono presentati al municipio di San Cipirello per passare al setaccio documenti amministrativi. L’obiettivo è verificare l’sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. A disporre il provvedimento nel comune palermitano di 5 mila abitanti è stato il prefetto Antonella De Miro, su delega del ministro dell’Interno. L’accesso ispettivo è stato notificato all’assessore Giuseppe Clesi. Il sindaco Vincenzo Geluso e il suo vicesindaco Claudio Russo si trovano, infatti, a Bruxelles per una visita al Parlamento europeo. E’ così iniziata l’acquisizione di documenti negli uffici della diverse aree: tecnica, finanziaria, sociale e polizia municipale. La commissione d’indagine, composta da prefettura, questura ed arma dei carabinieri, è supportata da uomini della guardia di finanza per gli accertamenti economico-finanziari. A guidarla è viceprefetto Fabio Sanfilippo, che avrà a disposizione tre mesi, prorogabili di ulteriori tre, per accertare se ci sono state forme di condizionamento degli amministratori comunali sancipirellesi, tali da compromettere il buon andamento o l’imparzialità della macchina amministrativa.

Per farlo da giorni stanno passando al setaccio gare d’appalto, affidamenti, incarichi, concessioni edilizie e tributi. Al termine degli accertamenti la commissione presenterà le proprie conclusioni al prefetto. Che entro quarantacinque giorni, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Palermo, invierà al Ministro dell’interno una relazione nella quale si dà conto della eventuale sussistenza di “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”. In quel caso è previsto lo scioglimento dell’amministrazione comunale e l’arrivo dei commissari.

Il monitoraggio dei carabinieri della compagnia di Monreale sembra sia iniziato già durante la campagna elettorale della primavera del 2017. Competizione che portò all’elezione del quarantaseienne Geluso e della lista civica “San Cipirello riparte”. La coalizione mette insieme pezzi del centrodestra e del centrosinistra. L’obiettivo dell’indagine prefettizia è verificare adesso l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento mafioso.


SCORTA MEDIATICA PER IL CRONISTA CHE RACCONTA IL TERRITORO

A San Cipirello da tempo si registra un clima di tensione con attacchi anche alla stampa. Il 6 agosto scorso una folta rappresentanza dell’Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, guidata dal segretario regionale Roberto Ginex e dal presidente del consiglio regionale Alberto Cicero, si era presentata nel piccolo comune palermitano in segno di solidarietà verso il corrispondente del Giornale di Sicilia, Leandro Salvia. Una “scorta mediatica” scattata perché un mese prima il giornalista era stato allontanato con la forza dall’aula consiliare durante un acceso consiglio comunale: durante i lavori d’aula, Salvia era stato apertamente accusato dal sindaco Vincenzo Geluso e dal presidente del Consiglio, Giovanni Randazzo, di avere gettato ombre sull’operato dell’amministrazione comunale.  In questo ultimo anno nei confronti del cronista sono state presentate due querele da parte del sindaco di San Cipirello. E dopo gli attacchi intimidatori sui social ad opera di alcuni pregiudicati, sia l’Ordine dei giornalisti che l’Assostampa si sono stretti attorno al cronista. Il sindacato palermitano, a dimostrazione del riconoscimento del lavoro in un territorio difficile, ha omaggiato Salvia con la prima iscrizione al sindacato.


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