Sulla pelle di tutti noi per un mondo migliore

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Al silenzio di chi ha visto Stefano Cucchi sofferente e non ha fatto nulla, risponderanno tutte quelle persone che, anche quest’anno, correranno con Stefano. Il memorial del 7 ottobre partirà dall’ex Cartiera Latina, su via Appia Antica 42 alle ore 10. «Un abbraccio alla mia famiglia – dice Ilaria Cucchi – e soprattutto a mio padre, che guarda il film Sulla mia pelle ogni giorno».
Durante l’ultima udienza del processo Cucchi bis, a testimoniare sono stati infermieri e agenti che hanno visto com’era stato ridotto Stefano e a sentire le loro parole, continua Ilaria, «la sensazione da vittima ma ancora prima da cittadina che si è sempre fidata delle istituzioni è questa: è deprimente sapere che tante persone erano consapevoli ma non hanno fatto nulla». Allo stesso tempo, secondo l’avvocato Fabio Anselmo «in aula c’è un clima teso, sembra a tratti un processo di mafia: i testimoni dimostrano un atteggiamento psicologico ostile, omertoso. Ma – continua Anselmo – attorno agli imputati si sta stringendo un cerchio e questo secondo processo ha definitivamente alzato il velo su quanto è successo».
Sorride, Ilaria Cucchi, rispetto alla denuncia per diffamazione ricevuta dal maresciallo Roberto Mandolini, uno dei principali imputati nel processo Cucchi bis: «Siamo abituati alle guerre fatte alle famiglie e ai nostri morti, ma quello che conta è che fuori dalle aule, nelle piazze, nei cinema, stiamo vedendo una vicinanza incredibile, di cittadini che si stringono a noi. Questo memorial – continua – dovrà essere un abbraccio alla mia famiglia».
E allora “Sulla pelle di tutti noi per un mondo migliore”, significa anche impegnarsi per vivere insieme nel segno della pace. «Rifiutiamo – sostiene Anselmo – che la sicurezza sia un obiettivo da perseguire abolendo la legge sulla tortura, come qualche politico vorrebbe». Pochi giorni fa Ferrara si è riunita per ricordare Federico Aldrovandi, nel 13esimo anniversario dalla morte. Alla straordinaria partecipazione al concerto fa però da contro altare la voce di chi «sostiene che la polizia ha le mani legate – spiega Anselmo, avvocato anche della famiglia Aldrovandi e autore del libro Federico – dopo la morte del 18enne fermato dalla polizia. Tra sicurezza e diritti degli ultimi, per qualcuno è meglio sacrificare i secondi», continua. Dal decreto Salvini al disegno di legge sulla legittima difesa, allarga lo sguardo Anselmo, «non si fa che dimostrare l’incapacità di chi ci governa di garantire la sicurezza», conclude Anselmo.
Il 7 ottobre, alla tanto sbandierata onestà si risponderà mettendo al centro il valore dell’umanità; alla volontà di scaricare sui cittadini la possibilità di farsi giustizia da soli verrà contrapposta la richiesta di avere uno Stato responsabile dell’incolumità delle persone. E la risposta al silenzio mortifero di chi ha visto Stefano Cucchi e non ha fatto nulla, sarà la vitale partecipazione di tutti al memorial Corri con Stefano.


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