Bilancio. Non è una manovra è una rissa fra Salvini e Di Maio, che vuole entrare nella storia, e minaccia espulsioni

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Il no del Consiglio comunale di Torino alla Tav. Continua la protesta dei grillini pugliesi. La Tap non s’ha da fare. Spread frena

Leggiamo, basiti. E rileggiamo per essere certi che non si tratti di un nostro abbaglio. “Siamo sotto attacco. È vero, ma siamo seduti dalla parte giusta della storia e se avanzeremo  compatti anche la vittoria di questa battaglia sarà nostra Ma dobbiamo essere compatti, molto compatti, fusi insieme come lo era la testuggine romana sapendo che chi si sfila ne dovrà rendere conto. Dalla compattezza dipende il futuro del governo e quello del nostro Paese”. Scritto e firmato Luigi Di Maio, detto Gigetto, vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo il quale ora vuole passare alla storia. E richiama la storia, quella che si studia alle medie, addirittura la “testuggine   romana”  Secondo Livio sarebbe stato Romolo a creare la legione romana su esempio di quella greca. Tremila fanti e trecento cavalieri disposti su tre file, ogni fila agli ordini di un tribuno. Non è un caso che il Di Maio usi parole prese dal gergo militare. In realtà cerca di nascondere  preoccupazioni e paure. Non solo, il gergo militaresco serve a far capire che con lui non si scherza.  Vuole essere ricordato come il protagonista  del  governo del cambiamento.  E  continua anche negli attacchi al presidente della Bce che non ha  dato neppure “un aiutino” all’Italia. Subito rimbeccato da Salvini che cerca di entrare in sintonia con Draghi. Il quale, in questa situazione molto pesante per l’Italia forse ha qualche merito per il fatto che non vi sia stata, oggi, la temuta esplosione dello spread. Di Maio, invece gli addebita ogni responsabilità della situazione economica in cui si trova il nostro Paese. In realtà il mercato ha seguito le indicazione della agenzia di rating S&P,  che ha confermato  la posizione dell’Italia ma ha messo in evidenza che per il futuro non c’è niente di roseo. Anzi. Così lo spread si è fermato poco sotto quota 300. Una situazione di pericolo anche se le banche hanno tirato un sospiro di sollievo. Provvisorio, legato anche alla manovra di Bilancio e quindi agli esiti dei continui scontri fra i due vicepremier, fra leghisti e… Continua su jobsnews


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