A Rovigo testimonianze e confronto su querele bavaglio e minacce a giornalisti che difendono libertà di informazione

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Per il terzo anno consecutivo si è svolto a Rovigo un importante evento di formazione promosso dall’Associazione polesana della stampa (sezione territoriale del Sindacato giornalisti Veneto) in collaborazione con Eurogiornalisti e Articolo 21.

E proprio Articolo 21, con Nicola Chiarini, responsabile della sezione Venero della nostra associazione, e Antonella Napoli, membro dell’ufficio di presidenza e responsabile Comunicazione e rapporti istituzionali, ha fornito un valido contributo  alla riuscita dell’iniziativa.

Un’occasione di formazione per i giornalisti, un’opportunità per i cittadini per riflettere su questioni che investono l’attualità e la professione giornalistica.

Due le giornate che hanno visto alternarsi, il  26 e 27 ottobre, colleghi di alto profilo che hanno portato la loro esperienza a  ‘Giornalisti a Rovigo – Testimoni del nostro tempo’.

La manifestazione, organizzata dall’Associazione polesana della stampa con il riconoscimento dell’Ordine dei giornalisti e il patrocinio di Provincia e Comune di Rovigo, si sono svolti nella centralissima sala della Gran Guardia, in piazza Vittorio Emanuele.

Il primo appuntamento ha visto protagonisti Sergio Frigo e Nicoletta Canazza (Gazzettino) che insieme a Carlo Cavriani (Il Resto del Carlino) hanno condiviso un viaggio nei luoghi della letteratura in Polesine, in un affascinante percorso tra storia e spazi della provincia tra Po e Adige.

Poche ore dopo grazie a Antonella Napoli si sono accesi i riflettori su un tema rilevantissimo per la democrazia del Paese: le querele bavaglio e la tutela dei cronisti minacciati, in Italia e in altre realtà del mondo dove la libertà di stampa è pressoché negata. Dopo  la sua testimonianza, sia sulle aggressioni sui social ricevute da ambienti squadristi per le sue posizioni antirazziste (anche nelle ultime ore, addirittura con minacce di stupro) e per il suo impegno nella difesa costante dei principi della Costituzione sia sulla querela temeraria che pende sul suo capo da 20 anni,  ha preso la parola Roberta Polese (storica collaboratrice del Corriere del Veneto)  che ha scritto con altri sette colleghi minacciati e intimiditi dal potere il libro “Io non taccio”. Durante l’incontro la Polese ha raccontato di essere stata oggetto di una querela temeraria intentata dalla senatrice, oggi presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in sede penale e in sede civile, quando il giornale in cui lavorava aveva chiuso per fallimento. Da entrambe le cause è uscita vincitrice ma è stata costretta a pagare metà delle spese giudiziarie. Il Sindacato dei giornalisti del Veneto ha sostenuto la collega nella vicenda Casellati, anche coprendo i costi del procedimento.

Insieme alle due giornaliste che hanno raccontato le loro esperienze Monica Andolfatto (segretaria del Sindacato giornalisti Veneto, cronista di nera del Gazzettino) e Luca Gigli (presidente Associazione polesana della stampa, redattore del Gazzettino).

La due giorni è proseguita poi con un approfondimento sull’informazione scientifica con Daniele Cerrato (giornalista di Tg Leonardo, telegiornale scientifico della Rai, e presidente Casagit), affiancato da Nicola Chiarini (che oltre a far parte di Articolo 21 è  collaboratore del Corriere del Veneto, componente della Giunta del Sindacato giornalisti Veneto) e Alberto Garbellini (redattore della Voce di Rovigo, componente del direttivo dell’Associazione polesana della stampa).

L’evento formativo si è concluso con il meeting conclusivo sulle connessioni tra economia globale ed economia locale, tema quanto mai caldo in tempo di crisi del mondo del lavoro e di fibrillazione dei mercati. Tra gli interventi  Alberto Orioli (vicedirettore de Il Sole 24 Ore), Maurizio Romanato (fiduciario dell’Associazione polesana della stampa) e Tommaso Moretto (Il Resto del Carlino, componente del direttivo dell’Associazione polesana della stampa).


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