Cara sindaca Raggi, siamo sempre in attesa di una risposta

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Il direttivo della Casa Internazionale delle Donne di Roma scrive alla prima cittadina: abbiamo il dovere di difendere i meriti di questa esperienza

 

Alla c. a. della Sindaca Virginia Raggi e delle sua giunta

Gentile Sindaca,

come Lei sa da più di sei mesi aspettiamo una riposta alle nostre proposte di soluzione del contenzioso economico che ci vede coinvolte: la trattativa è ferma, i mesi scorrono e noi invece abbiamo bisogno di un confronto e di risposte chiare.

Abbiamo più volte sollecitato le assessore ad un nuovo incontro, secondo quanto ci è stato promesso durante la riunione dello scorso 21 maggio. Per poter sostenere la vita della Casa Internazionale anche in futuro, abbiamo necessità di un confronto puntuale sulla memoria da noi presentata, in particolare per quanto riguarda la valutazione e la documentazione da noi proposta dei crediti che la Casa vanta da parte del Comune.

Più volte L’abbiamo invitata a venire a conoscere la Casa Internazionale delle Donne, le molteplici attività che vi si svolgono e le associazioni che la abitano; ora Le rinnoviamo l’invito, convinte che la soluzione della nostra vicenda sia affidata soprattutto alla conoscenza delle diverse realtà e alla possibilità di seguire strade di mediazione.

Come Lei sa, sono più di 100.000 le firme a sostegno di un appello per una soluzione condivisa del contenzioso sulla casa delle donne, e sono tante anche le voci di artiste, scrittrici, cantanti, musiciste, docenti, accademiche, donne di spettacolo e di cultura che si sono levate e che hanno animato di recente le serate alla Casa Internazionale.

Pensiamo che questa mobilitazione diffusa nella città e nel paese rappresenti l’espressione di una molteplicità di esperienze che chiedono di poter continuare a vivere la Casa delle Donne, e che esse meritino la giusta attenzione anche da parte dell’amministrazione capitolina. Non possiamo accettare questo prolungato silenzio, abbiamo bisogno di risposte certe che ci permettano di programmare il futuro della Casa.

L’assenza di ogni riscontro ci fa pensare che non si voglia rispondere e si voglia far morire la Casa per inedia. Ma i meriti e anche i crediti della Casa rimangono e si accrescono e noi abbiamo il dovere di fronte alle donne e alla città di sostenerli e di rivendicarli. E continueremo a farlo.

 

Il direttivo della Casa Internazionale delle Donne di Roma

Roma 7 luglio 2018ù

Da giuliagiornaliste

 

 


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