Romano Tamberlich, giornalista libero con la vocazione del servizio pubblico

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Pochi giorni dopo Albino Longhi ci lascia anche una colonna di quel TG1, Romano Tamberlich. Per chi come me ha vissuto la stagione di Longhi e poi di Nuccio Fava al TG1 è un momento di angoscia profonda. Romano era da tempo malato, provato dalle tragedie della sua vita che in pochi mesi gli aveva portato via l’adorata Maria Teresa e il loro bellissimo figlio Francesco Maria. Ma il ricordo di Romano è quello di un uomo ironico, corrosivo, pronto alla battuta ma anche alla discussione feroce per difendere un principio, una notizia da dare, un concetto. Per anni alla guida del settore politico del TG1, poi responsabile dei grandi settimanali come TVSette, poi vice direttore, sempre in prima linea nella difesa del pluralismo, del dovere del servizio pubblico di dare tutte le notizie in modo corretto affinchè il pubblico avesse tutti gli elementi sui quali ragionare e farsi un’opinione. Quante volte gli ho sentito dire, per difendere la completezza di una notizia, “ma noi siamo il TG1 della Rai abbiamo il dovere di dire la verità e di dire tutto”.
Al lavoro dalle nove di mattina alle nove di sera, così ricordo Romano. Grande professionista, curioso di tutto, ottimo disegnatore, grande tifoso della Roma, organizzatore di cene e di serate fra colleghi.

Ricordo Romano anche come direttore della sede Rai di Trieste, scrupoloso come sempre, impegnato a promuovere la presenza sul territorio del servizio pubblico e le specificità di una regione come il Friuli Venezia Giulia, in quella terra di nord est da cui proveniva la sua famiglia

E’ stato fra i firmatari del manifesto del Gruppo di Fiesole, promotore della lista sindacale “Autonomia e solidarietà”, consigliere per molti anni della FNSI, tra i fondatori di Articolo21, fin dall’inizio nella giuria del premio Ilaria Alpi e dei premi Luchetta e Roberto Morrione. Con Roberto erano amici amici: per anni erano stati i due capi servizio della redazione interni del TG1, con le scrivanie una di fronte all’altra, a scambiarsi agenzie (di quelle che si tagliavano dalle strisciate con il righello e sporcavano le mani di nero) e opinioni, a volte diverse, ma sempre orientate ad un obiettivo: la ricerca della verità.

I funerali di Tamberlich si svolgeranno a Roma lunedì 8 gennaio a S.Salvatore in Lauro alle 12,30


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