Intercettazioni, Fnsi e Odg: «Senza modifiche il testo introdurrà un ulteriore bavaglio alla stampa»

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Nella legge delega c’era un esplicito riferimento al diritto-dovere dei giornalisti di informare e quindi accedere agli atti, una citazione che poi è saltata e che la commissione Giustizia del Senato ha chiesto di reintrodurre. «L’auspicio è che il governo voglia rimediare», rilevano Ordine e sindacato.
«Il decreto sulle intercettazioni, se approvato dal governo senza modifiche, introdurrà un ulteriore bavaglio alla stampa». Lo affermano, in una nota congiunta, la Federazione nazionale della stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti all’indomani del parere favorevole, con osservazioni e condizioni, espresso dalla commissione Giustizia del Senato.

«Come rilevato dal relatore del provvedimento, senatore Felice Casson – rilevano Fnsi e Odg – “nella legge delega c’era un esplicito riferimento al diritto-dovere della stampa di informare e quindi accedere agli atti, una citazione che poi è completamente saltata, la commissione ora chiede di reintrodurre il passaggio”. Si tratta di un allarme che va preso in seria considerazione e che conferma i rilievi espressi dalla FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti sul testo inviato alle commissioni per i pareri».

L’auspicio dei rappresentanti dei giornalisti è che «il governo voglia rimediare, anche per non aggravare una situazione pesantemente compromessa dalla mancata abrogazione del carcere e dalla rinuncia ad affrontare e risolvere il problema delle querele temerarie», concludono Ordine e sindacato.


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