Un anno senza Dario Fo, compagno di tante battaglie di libertà. Fu censurato anche dallo “zar Putin” come ricorda in un’intervista rilasciata ad Articolo21

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Un anno fa ci lasciava Dario Fo, protagonista straordinario dei nostri tempi, dal teatro, alla politica all’impegno civile che si è sempre battuto per la libertà di espressione e della censura è stato frequentemente vittima. Anche in Rai allorché negli anni sessanta non vennero mandate in onda alcune sue rappresentazioni sulla mafia e sulle fabbriche – in particolare sugli incidenti sul lavoro. Nel 2012 decise di rimettere in scena Berlusputin, riadattamento della sua commedia “L’anomalo bicefalo”. Ma il suo spettacolo in Russia fu censurato. “Abbiamo esaurito gli spazi per metterlo in scena” gli risposero da San Pietroburgo. Anche in quell’occasione  lo abbiamo intervistato e vogliamo riproporre l’intervista…

di Stefano Corradino (pubblicata il 9 maggio 2012)

Dario, raccontaci com’è andata. Innanzitutto sapevi del riadattamento “in salsa russa” del tuo spettacolo?
Certo che lo sapevo, e so anche che a Mosca lo spettacolo, in scena da oltre un mese stava andando molto bene.

Quando hai scoperto che stavano nascendo dei problemi?
Mi hanno chiamato dalla Russia, pensavo per congratularsi, e invece la telefonata era per avvertirmi che lo spettacolo è stato bloccato a San Pietroburgo proprio quando doveva andare in scena in vari teatri.

Qual è stata la giustificazione?
Hanno detto che avevano esaurito gli spazi per rappresentarlo.

Cosa gli hai risposto?
Che avevo ben altre informazioni in merito…

Quali?
Che lo spettacolo non era gradito alla leadership di Putin.

Glielo hai detto?
Ho detto loro chiaramente: so che avete paura di mettere a disagio l’establishment politico e avete ricevuto una raccomandazione particolare a non disturbare il manovratore…

Eppure a Mosca continuano a rappresentarlo.
L’hanno programmato fino al prossimo anno.

Ma San Pietroburgo…
… è la città natale di Putin e Putin è uno zar vero e proprio che non accetta che si possa fare satira su di lui.

Immaginavi cosa potesse succedere?
Queste cose accadevano solo ai tempi degli “zar rossi” dove le opere venivano addirittura riscritte. Comprese le mie. Prendevano tre miei spettacoli, li tagliavano con l’accetta e ne facevano uno solo. Roba da criminali della scrittura teatrale.

La farsa si ripete
Dalla caduta del muro di Berlino è la prima volta che succede una cosa del genere e che il massimo gerarca del partito, Putin ha la forza “indiretta” per ordinare una censura, peraltro copiando il nostro ex governante Berlusconi che censurava senza apparire…

BerlusPutin, “anomalo bicefalo”, ovvero?
Nel riadattamento del mio spettacolo c’è un personaggio con due cervelli che fa un casino infernale perché condensa in sè gli umori brutali di Putin e quelli del “barzellettiere” italiano con la sua fissazione per le donne. Due in uno, praticamente una simbiosi.

Non a caso mentre in Italia si votava per le amministrative Berlusconi è andato in Russia a rendere omaggio al neo incoronato…
Questo rende l’allegoria ancora più attuale.

Tra l’altro nello spettacolo a un certo punto lui perde la memoria e non sa piu chi è…
E’ quello che è successo al “nostro” Berlusconi. Va in Russia e al suo ritorno scopre che non ha più un partito, praticamente azzerato nelle elezioni amministrative. Putin incoronato e lui è senza trono. E non sa più cosa dire. L’ha spiegato perfino Giuliano Ferrara…


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