“I comunisti nella terra dei preti” – di Claudio Visani e Viscardo Baldi

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Brisighella è nota per essere “la città dei cardinali”. Dal dopoguerra agli anni Ottanta era, assieme a Faenza, “l’isola bianca” della Romagna comunista e Repubblicana. Ma agli inizi del secolo scorso era l’idea socialista a prevalere. E dopo la scissione di Livorno che nel 1921 diede vita al PCd’I, i comunisti brisighellesi furono tra i primi ad aprire sezioni del nuovo partito e a subire, poi, le persecuzioni del regime fascista. Attivi nell’attività antifascista clandestina e protagonisti della Resistenza, i militanti e i dirigenti del PCI riuscirono poi, nel dopoguerra, nonostante la dura sconfitta del 18 aprile 1948 e il successivo predominio della Dc e dei potentati ecclesiastici del territorio, a costruire un partito di massa, di lotta e di governo, che ha espresso tre sindaci e che ha avuto fino a 800 iscritti su poco più di 2.000 elettori.

Questo libro racconta la storia del Partito comunista a Brisighella, dalla nascita nel 1921 alla trasformazione nel Partito democratico della sinistra (PDS) avvenuta nel 1991. La racconta sulla base di una ricca documentazione – scritta e fotografica – recuperata in diversi archivi. La racconta, soprattutto, ricostruendo le storie e le vicende personali e politiche dei “comunisti brisighellesi nella terra dei preti” che quella storia l’hanno faticosamente costruita e vissuta. Una ricostruzione frutto delle testimonianze dirette di chi c’è ancora e, per chi non c’è più, di vedove, figli, nipoti, amici e compagni di lotta. Un recupero della memoria che fa scoprire pagine drammatiche e commoventi di chi all’ideale politico e di partito ha sacrificato tutto, a volte anche la vita: come Luigi Fontana, uno dei fondatori del PCd’I, arrestato, condannato e morto per le conseguenze delle torture e della carcerazione; o come Renato Emaldi, il professore di Fusignano venuto a morire nei monti brisighellesi per la causa comunista e della Resistenza.

Da questo lavoro emerge uno spaccato di 70 anni di storia di una comunità, oltre che di un partito. Non solo. Osservando le storie personali e le vicende politiche del “microcosmo brisighellese” si ripercorrono e si comprendono alcuni dei passaggi più significativi della storia d’Italia: dall’insorgere del regime fascista alle persecuzioni dei “sovversivi” e all’attività clandestina dei comunisti nel Ventennio, dalla tragedia della Guerra al riscatto democratico della Resistenza e della Liberazione dall’occupazione tedesca, dalle battaglie unitarie di braccianti, mezzadri e operai nel primo dopoguerra alle contrapposizioni politiche e ideologiche tra social-comunisti e democristiani degli anni Cinquanta e Sessanta, dal movimento del Sessantotto per l’emancipazione giovanile e femminile al Compromesso storico e alla stagione politica del Pentapartito.


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