La verità non sta dentro le gabbie

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Il gran parlare che si fa oggi  sulla verità, sull’aggettivo diventato improvvisamente sostantivo “post-verità”, e sulle fake news di Trumpiano esempio, ha creato, a nostro modestissimo avviso, prima una lieve distorsione fra la natura del dibattito e il suo significato. In seguito e a stretto giro di posta la distorsione si è andata via via ampliando,  e ora sta assumendo sempre più le dimensioni di una voragine, enorme, cosmica.

Come spesso accade, soprattutto nel BelPaese, ci siamo subito dimenticati del significato e del motivo della contesa, e ci siamo suddivisi in mille rivoli sparsi che commentano ad ogni piè sospinto questa o quella posizione più o meno autorevole, più o meno politicamente schierata, più o meno utile alla soluzione del problema.

Come dire: tanto rumore per nulla, ma anche, alla toscana: ” Tanto tonò  che piovve! “. Alla fine infatti “dibatti che ti dibatti”, qualcuno ha pensato bene di alzare il tono e dalla sua privilegiata e potente posizione, legittimata peraltro da pubbliche elezioni e quindi da un voto popolare democraticamente espresso, di presentare un disegno di legge –  addirittura di respiro internazionale – per imporre nuove norme alla libertà di espressione. (ddl Gambaro)Continua su lsdi

 


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