Cronache dal Festival: così abbiamo cominciato

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E di colpo il vocìo nel grande corridoio di Triennale. Sono centinaia di studenti, spesso inseguiti da professori e professoresse, che si riversano dentro la Triennale di Milano. Gli spazi classici e monumentali del palazzo architettato da Giovanni Muzio sono invasi da un insieme di giacche e colori che si muovono a gruppi, verso il caffé, quattro chiacchiere, prima di essere indirizzati nel Salone d’onore al primo piano, o dentro il Teatro dell’arte o in un percorso fra laboratori e la mostra La Terra Inquieta di Triennale e un passaggio fra le Ong.

È il primo giorno del Festival dei Diritti Umani di Milano, alla sua seconda edizione. L’esordio vede protagonista il bullismo, con una battle fra due gruppi di ragazzi che si sono sfidati a colpi di repliche verbali, come ci racconta Gianluca Costantini che sarà la matita narrante del Festival.

Un bacio è il film di Ivan Cotroneo che ha dato il via alle domande e alle riflessioni sul bullismo, con gli interventi del regista, della senatrice Elena Ferrara, la giornalista Orsola Riva e del professor Luca Bernardo, del Fatebene Fratelli di Milano, che lavora con il Miur e gira il Paese per raccontare ai ragazzi come si può e si deve lottare contro il bullismo.

Nel pomeriggio ci si prepara per la lectio che vede sul palco Giancarlo Bosetti, Segretario Generale dell’associazione reset Diritti Umani, con Ferruccio de Bortoli e Ahmet Insel, politologo e giornalista turco.

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Tema della lectio: Giornalismo a libertà vigilata. Una dissertazione che è partita dalla situazione turca, ma ha toccato anche altre latitudini, compresa l’Italia. Il Talk è stato trasmesso in streaming, così come accadrà per tutti gli appuntamenti del pomeriggio del Festival.

 

Quindi è stato il momento della vernice della mostra di Mirko Cecchi, la prima commissionata dal Festival dei Diritti Umani: Behind Zika Virus. E a chiudere il Film Clash, introdotto da Azzurra Meringolo e Laura Cappon.

Oggi si ricomincia, dai colori e dal vocìo del corridoio dagli alti soffitti della Triennale. Altre centinaia di ragazzi e ragazze, altri ospiti nella giornata internazionale sulla libertà di stampa, che vedrà nel pomeriggio le testimonianze di tanti giornalisti minacciati, in italia e all’estero. Vi aspettiamo!


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