1096 giorni da quel maledetto 16 aprile: che sia una vera Pasqua di resurrezione…

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Spero che sia realmente una Pasqua di resurrezione da quel drammatico giorno che, forse non a caso per chi come me crede in Dio, oggi cade nel giorno pasquale.
“Nun ti facisti i cazzi tuoi e chista è solo la prima”.
Queste parole rimbombano ancora nella mia mente, mi ricordano quella “fottutissima paura” che non mi abbandona mai ed interrompono senza pietà le mie notti.
Ricordo ancora quando mi svegliai su quell’ambulanza, così come indelebili rimangono nella mia mente quei drammatici ed interminabili secondi, quei calci e quei pugni.
Sono trascorsi 1096 giorni da quel maledetto pomeriggio del 16 aprile 2014 che cambiò radicalmente la mia vita.
1096 giorni che sento sulla pelle e sulle ossa. 1096 giorni in cui cerco, in ogni risveglio, la capacità di comprendere perché massacrare così un ragazzo che cercava di fare solo il suo lavoro. Quale fosse la mia colpa.
E, credetemi, la sofferenza non è (solo) per quel dolore che porto addosso nella spalla destra e per la conseguente scarsa mobilità dell’arto che non mi abbandona, ma per il pensiero che fa sanguinare ancora il mio cuore.
Eppure, da allora, tanto penso sia cambiato: Ragusa non è più la provincia “babba” dove “la mafia non esiste”. C’è un’altra consapevolezza.
C’è un’attenzione sempre crescente delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.
E c’è, soprattutto, una voglia nei cittadini di non essere “sudditi”, ma persone che si ribellano, che denunciano, che non si arrendono all’andazzo comune e prevalente.
C’è stata la condanna del fratello del capomafia di Vittoria, Giombattista Ventura, tanti arresti e sequestri.
Ma c’è, soprattutto, la speranza di un sogno, di Giustizia e di cambiamento. C’è la voglia di continuare a contribuire al racconto della verità, facendo solo e soltanto il proprio dovere.
E c’è la speranza, un giorno, di guardarsi indietro e comprendere che realmente “ne è valsa la pena…”.
Auguri a tutti, che sia una serena Santa Pasqua di resurrezione!


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