Vince Trump. Perde l’America tutta

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Vince l’America bianca. Vince l’America razzista dei film di frontiera, dei linciaggi negli stati del Sud e dei continui eccidi di neri da parte della polizia, che han proliferato proprio sotto Obama.
Ma vincono anche (apparentemente chiaro) i sotto proletari bianchi che vedono in Trump colui che li emanciperà dalla crisi industriale e dalla odiata concorrenza della manovalanza sottopagata dei Latinos e degli Afro-americani. In realtà perde l’America tutta, priva di riferimenti dai tempi di Kennedy, che ha votato Trump per paura di perdere i suoi privilegi nei confronti di in mondo che non la teme più da tempo. Gli urli e le bugie del miliardario sono servite ad attirare I gonzi come mosche sulla cacca, quale lui e’. Ma gli sfruttati messicani rimarranno, fan troppo comodo a industrie e catene di fast-food e continueranno, come da noi, a litigarsi la magra pagnotta coi loro colleghi cretini bianchi. E Trump & Co. si taglieranno ancora di più le tasse portando ulteriormente il deficit alle stelle. La riforma sanitaria verrà tagliata se non azzerata, e le assicurazioni private già si fregano le adunche mani.
Business must go on, la Borsa si è già ripresa. Di buono, si fa per dire, c’e’ solo che muore finalmente l’ipocrisia “
politically correct” dei vari Clinton marito&moglie, dell’ inutile Obama, dei vari comitati di beneficenza che servono solo ad ingrassare i loro promotori, dei vari Bruce Springsteen, beffato proprio dai white trashes che difendeva tanto.
L’American Dream e’morto, e la società che ha prodotto ha ucciso proprio l’avventura che lo ha generato. “IN UNA SOCIETA’ CHE HA DISTRUTTO OGNI TIPO DI AVVENTURA, L’UNICA AVVENTURA POSSIBILE E’ DISTRUGGERE TALE SOCIETA'” E sarebbe pure ora.


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