“L’Unione Europea e le minoranze etniche” – di Cristina Carpinelli e Massimo Congiu

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Scopo del libro è di fornire alcuni strumenti analitici per comprendere il fenomeno delle minoranze etniche. L’analisi è, dunque, primariamente focalizzata sul “concetto di minoranza” e sulle “caratteristiche di una minoranza”. Vi sono dei criteri oggettivi stabiliti nelle diverse sedi internazionali con appositi trattati in base ai quali un insieme di individui è identificabile come gruppo di minoranza se condivide un’identità culturale, etnica, religiosa e/o linguistica. Tale identificazione è particolarmente importante per garantirne diritti e tutele. Nella seconda parte del libro sono studiati alcuni paesi dell’Europa Centro-Orientale (Paesi Baltici, Ungheria e Romania). Questa parte di Europa può essere rappresentata come la geografia delle etnie, il cui studio abbraccia gli aspetti storici, culturali, religiosi ed antropologici. Ma non solo. Lo studio della multietnicità non può sfuggire a considerazioni interpretative di norme giuridiche che stabiliscono la possibilità di tutelare o discriminare le minoranze, a seconda che l’accento sia posto sull’inclusiveness o sull’exclusiveness. Le etnie sono sicuramente un portato storico ma costituiscono anche un percorso dentro un mosaico che preannuncia un futuro sempre più “contaminato”. Proprio in questa chiosa, il rapporto tra etnie autoctone e “straniere”, così come può essere la rappresentazione di valori condivisi, che sta alla base della convivenza dei popoli, così pure può trasformarsi nella descrizione di rigetti xenofobi e di politiche di “apartheid” verso le minoranze etniche. L’attualità di questi Paesi mostra la crescita di consenso nei confronti di piattaforme politiche di movimenti nazionalistici e xenofobi vs. minoranze del tutto estranee alle politiche comunitarie in materia di rispetto e tutela delle minoranze dell’Unione Europea, che rendono più complesso il processo d’integrazione europea.


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