Dopo Roma, Bruxelles per ribadire #nobavaglioturco

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Articolo 21, Fnsi, Amnesty Italia e molte altre organizzazioni si sono ritrovate una settimana fa davanti all’ambasciata della Turchia a Roma per chiedere il rispetto dei diritti umani e ribadire, ancora una volta come nel corso degli ultimi anni, #nobavaglioturco. Il presidente Erdogan, approfittando del ‘contro golpe’ ha stretto ancora di più la morsa sull’informazione e sulla libertà di pensiero e di espressione.
Per questo, oggi, apprezziamo le dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi che pur esprimendo «sollievo» per gli sviluppi in Turchia dopo il tentativo di colpo di stato e la riaffermazione dello ‘Stato di diritto’, perché una situazione fuori controllo in un partner Nato come la Turchia destava grande preoccupazione, auspica che non ci siano rovesci e pericoli per la popolazione e per tutti gli stranieri presenti nel Paese.
Il premier ha anche affermato che “un paese che mette in carcere giornalisti e professori è un paese che mette il carcere il proprio futuro” e ha espresso la convinzione che libertà e democrazia siano sempre la via maestra da seguire e difendere, per tutta l’Europa.
Proprio perché condividiamo la posizione di Renzi rilanciamo la proposta di un’iniziativa europea, come auspicato dal presidente e dal segretario della Fnsi, Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso durante il sit-in a Roma, magari a Bruxelles, che coinvolga istituzioni, giornalisti e tutti coloro che credono nei principi democratici. Senza se e senza ma.


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