Elezioni. Affluenza al 62,14%, in calo. Ballottaggi ovunque, tranne che a Cagliari, Rimini e Cosenza. Si profila una sconfitta pesante per il Pd

0 0
Di Pino Salerno

L’affluenza generale delle elezioni amministrative del 5 giugno, nei 1342 comuni al voto, si è attestata al 62,14%, cinque punti in meno rispetto alle precedenti. Tra le città metropolitane, si è registrato ovunque un calo significativo, ad eccezione di Roma, in controtendenza. La capitale è passata dal 52 al 57% di votanti, tra il 2013 e il 2016, mentre Milano perde il 13% circa di votanti, Torino il 9%, Bologna il 12% circa, Napoli il 6% e Cagliari l’11%.

Il dato politico rilevante del 5 giugno è indubbiamente il vistoso e clamoroso calo del Partito democratico, sia sul piano numerico della lista, che soprattutto su quello dei suoi candidati sindaci. Nelle città dei sindaci uscenti, Torino e Bologna, il Pd perde ed è costretto ai ballottaggi. Piero Fassino, sindaco uscente di Torino, non supera il 41%, mentre il Pd perde il 5% dei voti, scendendo sotto la soglia del 30%. Affronterà il prossimo 19 giugno la candidata del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, col 30% dei voti. A Torino, il M5S diventa il primo partito, superando di poco il Pd. Virginio Merola, sindaco ricandidato dal Pd, scende sotto il 40%, col Pd che passa dal 38 al 35%. Affronterà al ballottaggio Lucia Bergonzoni, candidata della destra e della Lega.

A Milano, il ballottaggio, come era ampiamente previsto, sarà tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi, candidati rispettivamente di centrosinistra e centrodestra. La differenza tra i due è di poche migliaia di voti, e rende il ballottaggio molto meno sicuro di quel che Renzi e il Pd abbiano sempre pensato. Sul piano numerico, i dati parziali raccontano di un 41 a 40% a favore di Sala.

La vera sorpresa, però si è registrata a Roma, dove il successo dei 5Stelle è andato oltre quel che decine di sondaggisti avevano previsto. Virginia Raggi, la candidata sindaco, ha ottenuto un risultato storico, circa 400.000 voti (dati parziali), pari al 36% circa. Affronterà al ballottaggio Roberto Giachetti, candidato renziano del Pd, che non solo ha portato il suo partito al 17% dal 26 del 2013, ma non ha superato neppure il quarto dei voti, attestandosi (dati parziali) al 24,6%.

Ottimi i risultati di Cagliari e Rimini, dove è molto probabile la riconferma al primo turno dei sindaci di centrosinistra uscenti, Zedda e Fnassi.

Infine, netta l’affermazione di Luigi De Magistris a Napoli, col 42,25% (dati parziali), che affronterà al ballottaggio Lettieri, candidato di centrodestra, fermo al 24%. Netta la sconfitta della candidata del Pd, Valeria Valente, col 21%, e ancor più netta la sconfitta del partito di Renzi, che passa dal 19% del 2011 all’11% del 5 giugno.

A Cosenza, gli elettori hanno punito pesantemente il Partito democratico, che qui era stato sostenuto da Denis Verdini, come a Napoli. Il candidato di centrodestra si afferma (dati parziali) al primo turno col 59%, mentre il candidato Guccione non supera il 20%, col Pd fermo al 7%.

Da jobsnews


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21