L’emergenza Pfas: anche il Veneto è terra dei fuochi

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Il referendum abrogativo del 2011 ha sancito l’acqua come bene di pubblico interesse da 27 milioni di italiani ma, nonostante l’indicazione del popolo in tal senso, sembra che il Governo in carica stia tentando di invertire quell’orientamento dirottando verso la privatizzazione. Se l’acqua deve restare un bene fruibile da tutti, deve anche esserne tutelata salubrità, potabilità, assenza di sostanze tossiche o, perlomeno, il rispetto dei limiti di sostanze perfluoroalchiliche consentiti dalle normative in vigore. In Veneto, la lettura combinata di alcuni elementi come l’aumento sia dei tumori ( si ammala 1 cittadino su 3) che di sostanze persistenti con valori superiori ai limiti di legge lasciano avanzare delle ipotesi di disastro ambientale. Al riguardo sono già stati depositati diversi ricorsi sia sul fronte penale che amministrativo proprio per incidere giuridicamente sulla massiccia presenza di sostanze chimiche che sembrano aver già contaminato e compromesso la catena alimentare.

All’interrogazione già rivolta al Ministro delle politiche agricole Martina con la quale i pentastellati veneti chiedevano di adottare tutte le misure necessarie per far fronte agli oneri economici per rilevare la presenza di pfas nelle acque di loro uso e destinazione agricola, è seguita una dettagliata Proposta di Legge a prima firma On. Benedetti al fine di introdurre limiti chiari e incontrovertibili. La deputata ha ribadito che la questione è talmente urgente da dover essere presa in considerazione nella sua attualità, anche mediante utilizzo della decretazione d’urgenza per evitare ulteriori danni sia sotto il profilo dell’economia agro alimentare della regione che per la salute dei cittadini. Nell’ambito del Consiglio regionale del Veneto sono sorte polemiche e invettive di procurato allarme da parte degli altri schieramenti politici ma sia esperti afferenti a medicina democratica che rappresentanti di Legambiente Veneto ne hanno invece sottolineato l’effettiva e straordinaria emergenza cui è opportuno trovare immediato contenimento.

Il tema della salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente dei territori è il filo conduttore del docufilm “Bandiza”, il cui regista Alessio Padovese ha raccolto con cura testimonianze e problematiche di un’intera regione accomunata e gemellata alla terra dei fuochi. Un documentario che ci accompagna in lungo e largo di una terra che a seguito del boom economico degli anni ‘80 ci lascia le sue macerie: inquinamento e danni ambientali. E, commuove il j’accuse di un agricoltore vissuto sul Fratta, Sergio Gobbi, morto di cancro” Qui c’è gente che si è permessa di prevalere sulla vita degli altri”. Perché un territorio sano rappresenta l’eredità primaria per le nuove generazioni.


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