Un “nucleo inchieste” in Rai, nel nome di Roberto Morrione

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Un premio che unisce memoria e futuro del giornalismo attraverso poche e efficaci mosse: premiare i progetti d’inchiesta, mettere i giovani giornalisti nelle condizioni di poterle realizzare, farli lavorare con professionisti dell’inchiesta giornalistica. Questa è la formula vincente del premio di giornalismo investigativo dedicato a Roberto Morrione, giornalista Rai, fondatore della rete allnews Rai News 24 e “Libera Informazione”, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.  Il 3 marzo scorso la presentazione dei progetti finalisti. E durante la premiazione i colleghi di Morrione lanciano una proposta all’azienda: si dia vita ad un “nucleo inchieste” all’interno della Rai.

Le inchieste finaliste. Dalla nascita del Premio Roberto Morrione ad oggi circa 400 giovani giornalisti hanno presentato oltre 300 progetti di inchiesta. Sedici di questi progetti sono diventate inchieste televisive, trasmesse dalla Rai e diffuse nei circuiti dedicati al giornalismo d’inchiesta, compresi prestigiosi festival nazionali e internazionali. Guardando agli sviluppi del news journalism, quest’anno gli organizzatori hanno avviato anche una sezione dedicata ai web doc. I finalisti di questa edizione del premio sono stati: ”Un tratto della tratta” di Giulia Presutti (categoria video d’inchiesta), “Ultima fermata” di Emmanuele Lentini, Federica Delogu e Filippo Poltronieri (webdoc d’inchiesta), “Le catene della distribuzione” di Maria Panariello, Maurizio Franco e Leonardo Filippi (categoria video d’inchiesta); “Le altre case di Bologna” di Sara del Dot, Sara Stradiotti, Stefania Pianu (categoria webdoc d’inchiesta). Ad affiancarli nello sviluppo delle inchieste, giornalisti d’esperienza e di grande sensibilità per i temi trattati:  Paolo Aleotti, Toni Capuozzo, Valerio Cataldi e Sandro Ruotolo. I partecipanti potranno avvalersi anche dell’assistenza legale dell’avvocato Giulio Vasaturo, della supervisione tecnica di Francesco Cavalli e dell’affiancamento organizzativo e umano di Mara Filippi Morrione, moglie di Roberto Morrione e portavoce del premio. Le inchieste verranno presentate a novembre in una tre giorni che si svolgerà a Trento e sarà dedicata ai temi dell’inchiesta.

Un “nucleo inchieste” in Rai. La presentazione dei lavori nella sala degli Arazzi del centro Rai, è si è aperta con il messaggio della Presidente della Camera, Laura Boldrini, letto da un amico e collega di una vita di Morrione, Roberto Natale, che ha rivolto un monito  ai giornalisti perché “non lascino la notizia orfana”: ovvero sappiano ricostruire sempre il contesto, le cause dei fenomeni raccontati e individuarne le conseguenze. Un invito ripreso dal direttore editoriale per l’offerta informativa Rai, Carlo Verdelli, che  ha sottolineato l’importanza di fare spazio nell’azienda ad un “giornalismo verticale” che “parta da qualcosa che accade e sappia scendere in fondo, alle radici”.  A ricordare il “metodo Morrione” un collega  “cresciuto nella palestra” delle redazioni Rai, oggi neo direttore di Rainews24, Antonio Di Bella. “Con lui – ricorda Di Bella – avevamo la sensazione di avere sempre le spalle coperte”. Morrione, un capo redattore, prima di tutto. Un punto di riferimento grazie al quale crescere e con il quale trovare il coraggio per “scavare” nella realtà. Così come oggi prova a fare con i giovani partecipanti il premio a lui dedicato. “Roberto non lasciava mai soli i suoi giornalisti, ha ricordato un altro amico e collega di Roberto, oggi alla guida della Federazione nazionale della stampa, Beppe Giulietti e con loro provava ad illuminare le periferie e i temi dimenticati”.  Un impegno lungo una vita, testimoniato da amici e colleghi come Giovanni Celsi, presidente dell’associazione che porta il nome di Roberto Morrione e da Mara Filippi Morrione che ha illustrato il percorso di questa quinta edizione.

“Questa non è una operazione di memoria ma una operazione di futuro” ha infine sottolineato il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, lanciando un monito ripreso nei vari interventi dai tanti relatori durante la presentazione, perché si dia vita ad uno dei sogni di Roberto Morrione: un nucleo investigativo e d’inchiesta in Rai che sappia portare nuovamente l’azienda a rispondere in maniera completa e efficace alla sua mission di concessionaria unica del Servizio Pubblico radiotelevisivo. Un appello lanciato  alla presenza del direttore Verdelli e alla presidente della Rai, Monica Maggioni, a pochi mesi dal rinnovo della concessione Rai.

Fonte: Narcomafie.it


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