Quei calci alla ‘Ndrangheta…

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Le ragazze, giovani calciatrici di Locri, devono scendere in campo. La loro voglia di sport è la nostra voglia di libertà. Bene hanno fatto le Istituzioni a stringersi attorno alla società di calcio femminile di Locri. Bene hanno fatto le istituzioni a garantire loro la massima tutela, ma adesso anche la società (cosiddetta) civile di Locri, della Calabria, faccia sentire forte la sua voce, vada alle partite e faccia da scudo umano contro pochi “mafiosetti” che vorrebbero che quel pallone possa sgonfiarsi.
Giornalisti, magistrati, imprenditori, adesso società sportive. Il tentativo di intimidazione delle mafie non risparmia nessuno. Ed è proprio per questa ragione che, ora come non mai, serve uno slancio di libertà, un cambio di passo. E’ adesso che tutti noi dobbiamo dimostrare, a chi vuole toglierci anche le manifestazioni sportive, di essere più forti, di non avere nessuna paura.

Bene le tutele, un plauso alle Istituzioni, ma i cittadini facciano la propria parte. Altrimenti saranno complici di chi vuole bloccare quelle scarpette da calcio. Quelle scarpette che, oggi, rappresentano il simbolo del “fresco profumo di libertà”.


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