Zunar, il Sedition Act e il rischio di 43 anni di carcere

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Zulkiflee Sm Anwar Ulhaque, altresì noto come Zunar, è un famoso vignettista politico Malesiano. Da sempre impegnato ironicamente contro le restrizioni imposte dalla monarchia federale, Zunar è attualmente in attesa di un processo (20 maggio) che potrebbe costargli 43 anni di carcere. Il suo attivismo sui Social è stato infatti dichiarato “sedizioso” con ben 9 capi d’accusa a suo carico.

Il governo malesiano non è nuovo di questi atti di smodata repressione. La censura e il controllo dei mezzi di comunicazione trovano giustificazione costituzionale nel cosiddetto “Sedition Act”. Introdotta dagli Inglesi nel 1948, questa legge proibisce qualsiasi gesto, discorso o pubblicazione che possa veicolare contenuti ostili al re e al governo. Il Sedition Act era nato inizialmente per limitare le operazioni dei partiti d’opposizione, ma la sua applicazione si è allargata negli ultimi anni anche a giornalisti, studenti e attivisti di qualsiasi natura.
Zunar sarà chiamato a rispondere in tribunale della mordacia del proprio lavoro. In un’intervista rilasciata ad Al Jazeera in data 15 Aprile, il vignettista ha sottolineato l’importanza della libertà d’espressione e la necessità dei Malesiani di uscire dalla morsa di un partito che governa ininterrottamente da 58 anni. “Il talento – ha dichiarato Zunar- oltre ad essere un dono di Dio, è una responsabilità”. Il silenzio, in quanto accettazione di questa censura forzata, è una soluzione inaccettabile. L’autore ha inoltre sottolineato la spontaneità del disegno, la cui immediatezza interpretativa rappresenta una chiave di lettura universale, oltre che un momento di riflessione capace di sucitare un sorriso.

Zunar non abbandonerà il proprio impegno professionale. Da qui al 20 maggio continuerà a denunciare le inquità quotidiane con la tenecia e l’irriverenza che da sempre lo contraddistinguono. Associazioni quali Article19 e Human Rights Watch  hanno già espresso il proprio sostegno alla causa del vignettista. La speranza è che l’eco internazionale assunto dalla vicenda possa indurre le autorità malesiane a rivalutare i capi d’accusa e che, sulla scia di un necessario cambiamento, venga aperto un tavolo di discussione per ridefinire i parametri del sedition Act.

Intervista di Al Jazeera a Zunar: http://www.aljazeera.com/indepth/features/2015/04/cartoonist-burden-talent-responsibility-150414082655851.html


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