Un passo per Obama. Caffè

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“Un accordo c’é, svolta sull’Iran”, Corriere. “Obama: il mondo ora sarà più sicuro”, Repubblica. “L’Iran non avrà l’atomica”, Stampa. L’accordo è stato illustrato da Federica Mogherini per l’Unione Europea (bene!) e dal ministro degli esteri iraniano Zarif. Termini ancora segreti, co-protagonisti i 5 membri permanenti del Consiglio ONU, Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, più la Germania. Ora Obama e Rohani dovranno piegare l’opposizione dei falchi iraniani e americani. Intanto il Presidente degli Stati Uniti  cerca di far digerire questo barlume di buon senso, questa ragione ancora zoppa -come la chiama Bernardo Valli-, agli alleati renitenti, Israele, Egitto, Arabia Saudita. Se avrà successo, Barack passerà alla storia come Nixon èer la pace con la Cina. Teheran riavrà il posto che le spetta  nel mondo, Califfato e Al Qaeda saranno finalmente più deboli.

Già, perchè purtroppo l’altra notizia la fanno loro:  “Strage di razazzi cristiani in Kenya” Repubblica. “Musulmani da questa parte, cristiani di là”, Stampa. 150 studentesse e studenti, speranza dell’Africa Nera, massacrati nel Campus perchè cristiani. Carneficina ordita da Al-Shabaab, filiale di Al Qaeda, che torna a competere, a forza di stragi, con il Daesh sirio-iracheno. “Fermateli”, ha chiesto il Papa. Sul campo li combattono Curdi e Sciiti, i quali, con il generale iraniano e “terrorista” Seuliman, stanno per riprendersi Tikrit. Li combatte Obama. Con le bombe. E convincendo i governi arabi che il demone da distruggere è sunnita come loro. E spiegando a Netanyahu che una guerra regionale (contro l’Iran) sarebbe non la salvezza di Israele, ma follia suicida.

Del Rio, ministro delle Infrastrutture. Per sapere chi avrà la delega per le Regioni e il Mezzogiorno (riserva NCD) e chi sarà sottosegretario alla presidenza, dovremo aspettare. I rimpasti si digeriscono con lentezza, nonistante la  velocità di Renzi, che in questa fase ha qualche problema con i dati. Ieri, pubblicati quelli del fisco. “La pressione cresce al 43,5% A fine anno picco del 50,35”, scrive il Sole24ore, secondo cui l’effetto positivo degli 80 euro si vedrà solo in futuro. Intanto  “Sale la spesa pubblica, del 2,6% nel trimestre. Il reddito medio nel 2013, intorno ai 20mila. Pagete le tasse, non ne resterebbe per entrare in un ristorante di Roma o  Milano nè per andare in vacanza al mare o in montagna. Peggio gli imprenditoti il cui reddito medio non supererebbe i 17mila euro. Per l’80%, lo Stato fa cassa con le imposte di dipendenti e pensionati. Appena il 5% dichiara più di 50mila euro. E solo “30mila Paperoni” superano i 300mila l’anno.

Come può un paese tanto bugiardo costruire il futuro? Non è forse questa la prima riforma, che ognuno paghi secondo le proprie possibilità? Come può il governo disinteressarsi del Grecaccident, cioè del tentativo in corso di spingere Atene fuori dall’euro?  Non ha letto Renzi il Wall Street Journal: “Italia e non Grecia nodo europeo, un elefante in una stanza”? No, il premier  gioca tutta un’altra partita. Repubblica: “Renzi contro Bersani, non accetto altri veti”.

Tranquilli, leggendo l’articolo  scritto dal retroscenista De Marchis, si scopre che l’ex segretario viene usato come spaventapasseri, per tenere lontani i lettori dalla notizia: vera: “Vado avanti, nessuno capirebbe una crisi”. L’avevamo capito, Matteo, che le minacce di far sconquassi erano solo un bluff. Saremo stati “spianati e asfaltati”, ma non siamo gonzi. Più forte sarà l’opposizione in Parlamento alle riforme elettorali e costituzionali, più rimarrai inchiodato a Palazzo Chigi. Magari potrai occuparti di fisco, tornerai a parlare di Grecia e persino di politica indutriale. Ok,il prezzo è giusto.

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