Rapporto Oxfam. Nel 2014, metà della ricchezza mondiale all’1% della popolazione

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Di Pino Salerno

La potente e autorevole Organizzazione Non Governativa Oxfam, specializzata in politiche e interventi contro la povertà nel mondo, ha diffuso oggi, lunedì 19 gennaio, il suo Rapporto annuale. Il dato più sconvolgente è l’aumento dal 44 al 48% della ricchezza mondiale detenuta dall’1% della popolazione, mentre della restante metà, solo il 5,5% appartiene all’80% della popolazione. Oxfam ha aggiunto che la cifra del 50% detenuta da quello stesso 1%, sarà raggiunta nel 2016, a testimonianza di un allargamento della forbice tra la ricchezza detenuta da quell’1% e il resto della popolazione del Pianeta.

La Ong Oxfam è una delle istituzioni invitata a Davos, in Svizzera, al World Economic Forum. Non è dunque un caso che il suo Rapporto venga diffuso a pochi giorni dall’inizio della edizione 2015 del WEF.

Winnie Byanyima è il direttore esecutivo di Oxfam International e co-presiede una delle sessioni del WEF. Secondo lei, l’accresciuta concentrazione della ricchezza in pochissime mani è uno degli effetti più pericolosi della crisi economica avviatasi nel 2008, che occorre rovesciare. “Vogliamo portare il messaggio dai popoli dei paesi più poveri al mondo, al forum dei leader economici e politici più potenti. Il messaggio è che far crescere le ineguaglianze è pericoloso. È una cosa pessima per la crescita e pessima per la governance. Constatiamo una concentrazione della ricchezza che cattura il potere, e lascia la gente comune senza voce e priva di qualsiasi cura”, ha detto il direttore in una intervista al quotidiano londinese The Guardian.

Secondo il Rapporto Oxfam, nel 2013, le 85 persone più ricche del pianeta detenevano la medesima ricchezza del 50% più povero (circa 3 miliardi e mezzo di persone). La Ong aggiunge nel Rapporto 2014 che la differenza si è ancor più acutizzata: nel 2010, la ricchezza detenuta dal 50% dei paesi più poveri (più di 3 miliardi e mezzo di persone) del Pianeta equivaleva a quella di 388 persone, mentre oggi questi ultimi sono scesi sotto la soglia degli 80. Byanyima dice: “davvero vogliamo vivere in un mondo in cui l’1% possiede molto più di quanto possiede il resto di noialtri messi assieme? La scala della diseguaglianza globale sta semplicemente allargandosi e nonostante i problemi che essa sta ponendo all’agenda globale, il gap tra i pù ricchi e il resto del mondo si sta allargando sempre più velocemente”.

Tra il 2009 e il 2014, sostiene il Rapporto Oxfam, la ricchezza finanziaria degli 80 più ricchi è raddoppiata. Vi è stata una crescente tendenza ad ereditare la ricchezza e ad usarla come strumento lobbystico per i propri interessi. Più di un terzo dei 1.645 miliardari elencati da Forbes ha ereditato parte o tutta la ricchezza detenuta, mentre il 20% possiede interessi nei settori finanziari e assicurativi, gruppi che hanno visto incrementare il loro denaro dell’11% in 12 mesi. Finanzieri e assicuratori hanno speso 550 milioni di dollari per interventi lobbystici tra Washington e Bruxelles nel solo 2013. Durante la campagna elettorale americana nel 2012, il contributo della finanza è stato di 571 milioni di dollari. Byanyima aggiunge: “sono rimasta sorpresa quando mi hanno invitata alla copresidenza a Davos, perchè noi siamo una voce eminentemente critica. Ci andiamo per sfidare queste potenti elite. È un atto di coraggio avermi invitata. La diseguaglianza estrema non è un incidente o una regola naturale dell’economia. È il risultato di politiche, e solo con politiche diverse può essere ridotta. Sono ottimista, un cambio ci sarà. Pochi anni fa, l’idea che la povertà estrema fosse dannosa era nella consapevolezza di una manciata di esperti nel dibattito politico ed economico. Ma ora, dopo aver sollevato il caso, vediamo che il consenso cresce tra i leader economici, i leader politici e perfino tra i leader religiosi”.

Da jobsnews.it


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