Mai tanti morti sui luoghi di lavoro come in questo annus horribilis che è il 2014

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Sono quattordici i lavoratori morti in questi ultimi due giorni del 2014. Si spera che le notizie non siano vere, che esiste ancora una fievole speranza di trovare in vita i cinque autotrasportatori  imbarcati con il Tir sulla Norman Atlantic: si tratta di quattro napoletani e un messinese di cui non si sa più niente.   Anche dei marinai turchi dispersi al largo di Ravenna dopo una collisione non si trova traccia. A queste probabili vittime occorre aggiungere altri due lavoratori morti in provincia di Latina e sull’autostrada A 20 Messina-Palermo.

Come ho già scritto più volte si sta chiudendo un anno orribile per chi lavora. E’ da quando ho aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1° gennaio 2008 che non ci sono tanti morti. Siamo a +12,8% rispetto all’intero 2013 e a +3,1 rispetto al 2008 e questo nonostante si siano persi da quell’anno milioni di posti di lavoro “buoni”. I morti sul lavoro si sono solo spostati da contratti a tempo indeterminato a quelli precari, in nero e partite iva individuali. Da chi è assicurato all’INAIL e chi invece ha altre assicurazioni “precarie” o che addirittura non le ha.   E questo senza che sia ancora entrato in vigore il Jobs act che produrrà un’ulteriore precarizzazione del lavoro, con conseguente aumento degli infortuni, anche mortali. Chi si opporrà più alla richiesta di svolgere un lavoro pericoloso se corre il rischio di essere licenziati con una scusa se si rifiuta? Occorre una svolta radicale e dare a chi ha un lavoro dipendente e a una falsa partita iva una rappresentanza politica che adesso non hanno in parlamento. Basta divisioni nel mondo del lavoro. Impegniamoci tutti per dare una rappresentanza politica vera e diretta a chi lavora.

*curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it


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