Mafia Capitale, sono indignato come romano

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Come romano, sono profondamente indignato dall’inchiesta sulla mafia Capitale.
Che ha reso visibili – anche ai più distratti – la vulnerabilità della politica ai latifondisti del consenso. Quelli che entrano nei partiti portando non idee e valori, ma “zone d’influenza”, “pacchetti d voti”, che invece di superare l’esame dell’incauto acquisto, vengono subito accolti su comode poltrone.
E c’è già chi generalizza, ignorando che a Roma ci sono molte persone oneste, che non vanno confuse con questi balordi.
Chiedo allora al sindaco Marino di costituire il Comune  parte civile nel processo contro i corrotti, per dare un forte segnale di distanza tra chi ha rubato e i cittadini che sono stati derubati.
Chiedo a noi cittadini di essere più informati ed esigenti quando votiamo.
Perché chi dice “non me ne intendo di politica” o cerca solo il favore sta anche lui nella “Terra di mezzo”, popolata di satiri, metà uomini e metà capre, sempre pronti a festeggiare il Dioniso di turno.

 


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