Malala e Kailash. Le due facce della pace. Un attivista indiano e una ragazza pachistana

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“L’assegnazione del Nobel per la pace a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi rende omaggio all’indiscutibile diritto all’educazione per tutti i bambini, agli uguali diritti per tutte le donne e all’importante campagna contro la loro oppressione”. Così il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Europea Josè Barroso hanno commentato positivamente la scelta dei commissari di Oslo di puntare sui due attivisti. “Malala è figlia delle Nazioni Unite – interviene soddisfatto Ban Ki Moon –  Con il suo coraggio e la sua determinazione ha mostrato ciò che i terroristi temono di più : una ragazza con un libro in mano. Attraverso il semplice atto di andare a scuola è diventata un’insegnante globale e l’Onu continuerà a stare al suo fianco nella lotta contro l’estremismo, per il diritto delle ragazze di tutto il mondo di essere libere dalla violenza e di poter andare a scuola”.

Malala Yousafzay dall’età di dieci anni  si batte per il diritto all’istruzione delle donne nei paesi musulmani. Nel 2009  ha affidato alla BBC un diario in forma anonima nel quale descriveva la vita sotto il dominio dei talebani nel suo paese e l’esclusione delle ragazze dalla vita scolastica. Questa scelta le costò tre anni dopo una punizione. I talebani provarono a spararle mentre tornava da scuola a Mingora, nella valle di Swat. La ragazzina rimase gravemente ferita a testa e collo ma dopo essere sopravvissuta, è diventata uno stendardo per la lotta ai diritti delle bambine, tanto che nel luglio del 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno è stata invitata a parlare all’assemblea della gioventù delle Nazioni Unite a New York. Le sue parole, che hanno lasciato i ragazzi presenti e tutti i politici a bocca aperta, risuonano ancora oggi : “I libri e le penne sono uno strumento potente ma  l’educazione è la migliore arma a chi vuole fare del male”.

Kailash Satyarthi è anche lui un famoso attivista. Dagli anni novanta si occupa esclusivamente dei diritti dei minori in India. Ha partecipato a campagne internazionali e da svariati anni lavora per la Bachpan Bachao Andolan, gruppo indiano impegnato non solo nella difesa dei diritti dei minori ma soprattutto nella lotta contro il traffico di esseri umani. Ha dato vita ad alcuni importanti progetti lavorando nella South Asian Coalition on Child Servitude, nata in India nel 1989, che negli ultimi anni ha difeso minori in situazioni di sfruttamento. Il suo impegno ha permesso di liberare almeno 80.000 bambini dalla schiavitù, favorendone la reintegrazione sociale. Negli oltre 25 anni di attività a difesa dei diritti dei minori, Satyarthi ha partecipato a numerose campagne internazionali come la Marcia globale contro il lavoro minorile, attirando su di sè l’attenzione dei media di tutto il mondo. Come presidente della Marcia, intervenne nel maggio 2004 a un convegno organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Mani Tese sostenendo  che “Basterebbero tre giorni di spesa militare mondiale -pari a 11 miliardi di dollari-  per far sparire la piaga del lavoro minorile attraverso l’ istruzione data ai 246 milioni di bambini lavoratori”. Prima di vincere il nobel per la pace ha ottenuto nel 2007 una medaglia dal Senato.

“Sono estremamente lieto del premio, perché questo significa il riconoscimento della nostra lotta per i diritti dei bambini. Ringrazio il Comitato del Nobel per avere compreso la drammatica situazione in cui milioni di bambini si trovano nell’età moderna” ha commentato Satyarthi emozionato all’agenzia di stampa indiana . Malala ha ricevuto la notizia a scuola, frequenta infatti le superiori a Birmingham, in Gran Bretagna, dove è rimasta  in seguito alla delicata operazione dopo l’aggressione subita. Lo scorso anno ha vinto il premio Shakarov ed è la 46esima donna a ricevere il nobel tra il 1901 e il 2014.

Nei giorni scorsi i vari bookmakers avevano individuato tra gli ipotetici vincitori Papa Francesco ed Edward Snowden,la Talpa della National Security Agency che ha portato alla luce lo scandalo delle intercettazioni illegali degli Usa. Fu proprio nel mese di marzo che il comitato di Oslo, presieduto da Thorbjoern Jagland, annunciò i  nomi dei 278 candidati, tra cui anche il presidente Russo Vladimir Putin. Tante anche le associazioni che si sono contese questo prestigioso premio: dai diritti degli immigrati, a Medici senza Frontiere alle madri argentine di Palza de Mayo . A loro i complimenti  del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e della Santa Sede, con il commento del portavoce della Sala stampa vaticana Padre Lombardi: “Riteniamo che siano state premiate due figure significative, siamo contenti che abbiano avuto questo riconoscimento e speriamo che sia un appoggio per cause positive  proprio riguardo al ruolo importante delle donne”.

Anche il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha commentato positivamente questa scelta: “Il Nobel a Malala e Satyarthi è un grande riconoscimento a due persone che si battono con coraggio per la tutela dei diritti di bambini e bambine. Si tratta di  una scelta – aggiunge- che deve richiamare tutto il mondo, dalla politica alla società civile, a uno sforzo quotidiano in difesa dei diritti umani”.


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