Rete Romana di Solidarietà col Popolo Palestinese: “Cosa sta accadendo in Palestina: un appello allarmato ed allarmante da Betlemme”

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La situazione, ora dopo ora, sembra farsi sempre più incandescente in Palestina. Un’attivista “internazionale” ci manda da Betlemme una richiesta pressante, alle ore 7.22 del mattino: “Organizzate conferenze stampa, lanciate comunicati, fate il possibile per far sapere quello che sta accadendo qui”. La sua cronaca, ora per ora, dell’interminabile notte del 20 giugno 2014:

Ore 1.00: Invasione di soldati israeliani nel campo di Deheshe(1) – Betlemme – Dalle 1 di questa notte ci sono scontri tra i giovani del campo e i soldati che sono entrati a centinaia con blindati, sparando e arrestando molti palestinesi, la maggior parte sono ex prigionieri, quelli rilasciati, che hanno già fatto 30 anni di carcere. Segnalo l’arresto di Teacher Khaled il direttore del centro di IBDAA che molti di voi conosceranno. Mi pare che non abbiano nessuna intenzione di andarsene, per il momento i blindati si sono piazzati proprio qui sotto bloccando la strada principale che porta ad Hebron.

(1)  Il campo di Deheshe è il campo profughi che il papa ha voluto visitare; per lui, i ragazzi che questa notte sono stati attaccati arrestati e feriti, hanno cantato e ballato.

Ore 3.30: Irruzione nell’ IBDAA(2), Centro Culturale del Campo – Alle 3.30 sono entrati qui nel centro di IBDAA, hanno buttato giù la porta e hanno fatto irruzione. Nel c’entro c’ero io e un palestinese soltanto. Quando mi hanno vista sono rimasti un po’ imbarazzati e diciamo che si sono limitati alla distruzione degli arredi rispetto a quel che fanno di solito. Hanno comunque portato via tutti i computer e i soldi che stavano nella cassaforte. Volevano rompere i quadri ma hanno evitato quando ho cominciato a protestare per i modi….diciamo bruschi ….che disastro!!! Ora sono andati via   ma chissà se avranno pianificato altro per i prossimi giorni?

(2) E’ il centro che durante l’invasione militare del 2002 abbiamo “invaso” noi con le nostre carovane e poi ancora con i progetti di sport sotto l’assedio e via dicendo. Abbiamo realizzato con loro molti scambi sportivi culturali; qui ci sono le generazioni dei profughi che mantengono viva la loro storia e la loro memoria; i gruppi di dabka che abbiamo portato in Italia  vengono da qui, le ragazze  e i ragazzi della palla canestro, del calcio ecc. fanno parte di questo centro e di questo campo. Nel centro c’e una guest house, un salone per il teatro, cinema attività di danza canto ecc. poi in alto c’e’ il ristorante. Ibdaa inoltre gestisce un asilo, un centro per le donne che lavora contro la violenza, servizi sanitari di base.

Ore 7.22: L’allarme aumenta – Questi qui vanno avanti a raffica; se non si fa un po’ di pressione si rischia che rimettano  tutto sotto occupazione come fecero nel 2002. L’invasione di Deheshe e la violazione del centro di IBDAA  sono sintomi allarmanti. Esattamente come allora. Si sono  portati via tutti i pc con i materiali di lavoro e le testimonianze della di vita quotidiana, gli archivi, la memoria. Hanno tentato di distruggere tutte le foto, alcune se le sono prese: la foto dell’arresto di centinaia di giovani incappucciati e legati; l’arresto o il ri-arresto di centinaia di persone appena rilasciate sulla base di  accordi specifici, come è avvenuto per Issa, che ha trascorso 30 anni in galera ed era da poco  uscito con lo scambio….Una vergogna!
Sarebbe importante organizzare  conferenze stampa, che i media dessero notizie di cosa sta succedendo. Credo che debba essere fatto il più possibile per far parlare la stampa in Italia in merito a quello che sta accadendo qui; sappiamo che sono le cose che succedono sempre, ma come sempre sono assurde e arbitrarie. Le campagne mediatiche valgono di più’ dei gesti di solidarietà, anche perché mettono a nudo le loro scorrerie. Non ho parole!!!….per quanto ormai ne abbia viste di tutti i colori, continuo a scandalizzarmi…

Ore 8,52: I giovani palestinesi sono eccezionali. Questa notte hanno dato il meglio di se stessi – Alle 5: musica a palla e si sono rimboccati le maniche per ricostruire – Lo so e’ veramente disarmante, purtroppo solo la denuncia in questo momento può farsi sentire. Questa notte dopo scontri arresti irruzioni, alle 5 della mattina, quando e’ finito tutto, i giovani sono venuti tutti in strada sotto il centro: musica a palla per dare il  buongiorno e poi si sono rimboccati le maniche per ricostruire e preparare una nuova giornata di vita… Devo  dire che sono eccezionali. I giovani questa notte hanno dato il meglio di loro stessi. Li ho seguiti ed osservati, dignitosi e senza paura, non gli hanno dato tregua per la strada, nemmeno nei momenti migliori della 1° intifada gli sono arrivate tutte quelle sassate ai blindati carrarmati dei soldati…..Non vorrei sembrare violenta…i sassi su un mezzo blindato fanno solo rumore;  sono  solo il segnale di non rassegnarsi  a veder calpestata  ogni dignità.
Non ci sono paragoni  con le tecnologie usate dagli altri, io ho visto con quale arma – il “fucile bomba” – hanno aperto la porta blindata del centro di Ibdaa….  per non parlare di tutto il resto che su Gaza purtroppo continua ad essere sperimentato.
Diamoci da fare, andiamo avanti. Vogliono cancellare la memoria di questo popolo. Ma qui non ce la fanno. La Resistenza dei Palestinesi e’ un grande esempio per tutti noi.  Coraggio.

Finisce qui, per stamane, la corrispondenza di una volontaria internazionale, improvvisatasi,  per l’emergenza, corrispondente di guerra. Ma da esperta (vive da anni tra Gaza e la Cisgordania) aveva sentito nell’aria cosa si stesse preparando. Due giorni prima aveva scritto:

Ore 23,57, 18 giugno: Ancora non sono stati trovati i tre soldati-coloni, scomparsi tre giorni fa.

Israele sta mettendo a ferro e fuoco tutta la Cisgiordania e come al solito soprattutto la striscia di Gaza, sulla quale le bombe sono arrivate immediatamente.  Le accuse di rapimento sono rivolte all’organizzazione di Hamas, che non l’ha rivendicata, ma le violente “indagini” sono rivolte verso tutta la popolazione locale; la solita punizione collettiva che i palestinesi devono scontare.
Posti di blocco e check-point riabilitati in un batter d’occhio, incursioni notturne arresti e direi rapimenti indiscriminati di oltre 200 persone che si vanno ad aggiungere alle altre centinaia, già preventivamente detenute. Per questa notte sta già  iniziando l’operazione di ricerca nell’area di Betlemme (soprattutto nei campi). Da qualche ora truppe di soldati si aggirano tra Beit jalla, Doha, Deheshe e Aida Camp.
C’e’ odore di invasione stile “2002”. L’interesse pare più’ rivolto ad acciaccare Hamas che a ritrovare gli scomparsi; inoltre ricattano Abu Mazen per aver disperso “i boys” nell’area C e chiedono collaborazione. Insomma non gli e’ piaciuta la riconciliazione; la zona C deve andare tutta SOLO ai coloni; il nuovo presidente di Israele Rivlin, il più’ vicino ai coloni, con tutta la destra, sta già  mettendo in pratica il piano per i prossimi anni.

UNA DOMANDA, ALLA FINEDELLA RETE ROMANA DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE: C’è qualcuno che ricorda che  la Dichiarazione del 9 settembre 2009 della Unione Europea ha   affermato che “Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono un ostacolo alla pace” e che  il   IV Comma dell’articolo 8 dello Statuto della Corte Penale Internazionale dichiara “crimini di guerra” <il trasferimento, diretto o indiretto, ad opera della potenza occupante, di parte della propria popolazione civile nei territori occupati o la deportazione o il trasferimento di tutta o di parte della popolazione del territorio occupato all’interno o all’esterno di tale territorio>, cioè le   modalità con le quali Israele costruisce le colonie?

 

 Rete Romana di Solidarietà col Popolo Palestinese  


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