Dell’Utri libero!

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“E’ terribile dover constatare una tale vessazione mediatica e giudiziaria….In un Paese in cui la civiltà e la cultura occupano il gradino più basso nella scala dei valori…Solo chi non lo ha mai frequentato può credere alle calunnie costruite ad arte per farne un novello martire…” Queste sono (solo alcune) delle vibranti espressioni tratte il 26 u.s. dal Corriere della Sera a pag. 26. Il Cdr di via Solferino “…ritiene molto grave la scelta compiuta dalla direzione di accettare passivamente un’intera pagina pubblicitaria acquistata dagli amici di Marcello Dell’Utri […]senza sentire quantomeno il bisogno di prenderne le distanze”.

E vabbe’, ma volete mettere la differenza di classe tra lo “Speziale libero” sulla maglia nera di Genny a’carogna e questo coro caro (nel senso proprio di quanto sarà pur costato), sodale afflato d’affettuosa stima nei confronti di sentenziato associato mafioso? Deve essere proprio per questa differenza che Alfano (giustamente) sentenziò il Daspo a chi ancora avrebbe indossato quella maglietta, mentre per questa pubblica solidarietà non ha ritenuto proferir verbo.

Per me, ma non solo, Dell’Utri è stato giudicato in nome del popolo italiano tutto, un associato mafioso. Avete presente? La mafia è quella roba, tra le altre robe di cui si occupa, che ogni giorno fa a pezzi le nostre donne e uomini migliori (a parte sciogliere nell’acido i bambini). Ed è perciò che io, ma non solo, ai mafiosi manco rivolgo il saluto, figuriamoci poi farmi offrire anche solo un caffé! Il fatto che quel Dell’Utri a suo tempo poté impunemente proclamare (da poiché spalleggiato e sostenuto dal capo di governo d’allora) che tale Mangano fu eroe italiano, già mi fece schifo. Ma che oggi ancora tocchi a me, ma non solo, pubblicamente leggere florilegio di pizzini (new generation) senza un minimo d’interferenza istituzionale, com’è che mi fa più paura che schifo?!


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