Buona Europa, cara Barbara Spinelli

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Cara Barbara,
sono contento che tu abbia scelto di andare nel Parlamento Europeo. A rappresentare le tante persone che ti hanno votato, perché la tua visione, passione e intelligenza fossero al servizio dell’Europa.
Avevi tutto da guadagnare nel rinunciare, ad iniziare dall’enorme clamore per un gran rifiuto.
Ma tutto si sarebbe esaurito nella “comparsata” di un’intellettuale di prestigio, utile per scuotere ma non per incidere.
E invece hai scelto l’utopia, il rischio, la fatica. E gli insulti. Quando una scelta è rinuncia alla tranquillità, è già servizio.
Ora andrai in Europa a dire quello che hai sempre scritto.
Parlerai di solidarietà, parola sconcia per i fondamentalisti del bilancio.
Di giustizia sociale, motivo di sghignazzo per gli uomini delle city.
Di lavoro per i giovani, a chi li sta facendo invecchiare nel precariato.
Di una vera politica europea dei flussi migratori, a chi vede il problema come una faccenda condominiale mediterranea.

I pragmatisti hanno ibernato le aspirazioni di Ventotene, con l’azoto della diffidenza.
Per scongelarle, abbiamo bisogno del calore degli ideali e l’energia della passione.
Tu queste qualità le hai e ti ringrazio per averle messe a disposizione di un grande progetto.
Buona Europa, cara Barbara!

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