Ordine sparso (I Tg di giovedì 9 gennaio)

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Per il Tg2 – questa sera la testata più “ottimista” sulla solidità delle ristrette intese – Letta  controlla la situazione e rilancia sul “cambio di passo” (apertura anche per Tg1). Non mancano, certo, i riferimenti a Scelta Civica che non apprezza la formulazione della Tasi e ad Alfano che intende andarsene “a gambe levate” se nel patto di maggioranza entrerà il riconoscimento delle unioni gay. Anche l’accoglienza al Job Act di Renzi appare per il Tg della seconda rete pubblica buonina, se si esclude la fiera opposizione di Forza Italia. TgLa7, al contrario, vede la proposta del sindaco di Firenze destinata a cozzare con le opposizioni  più trasversali, mentre il governo sarebbe auto-picconato dal suo interno  con responsabilità dirette dello stesso Renzi. Per i Tg Mediaset la confusione sulle tasse che riguardano la casa (assolutamente reale) è un ulteriore appiglio per rilanciare la campagna anti Ici, anti Imu, anti mini-Imu e via danzando e per far timbrare i quotidiano cartellino (Tg4) a Brunetta che si scaglia contro “i dilettanti”, di osservanza sia renziana che lettiana. Il Ministro Del Rio, in diretta su Tg3, cerca di mediare tra il suo 80% renziano ed il residuo 20% lettiano e non risponde alla domanda della conduttrice-intervistatrice su quanto sia pesante per lui rimanere al governo. A Letta non resta che fare di necessità virtù, cercando di tramutare l’ordine sparso in cui si agita il suo governo in un disordine serrato …

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